Diktat di Trump sull’Obamacare
Il presidente Usa ricorre a un ‘ordine esecutivo’ per rimediare ai due rovesci subiti in Congresso
La controriforma sanitaria della Casa Bianca imposta per decreto, ma senza effetti immediati. Bannon: non finirà il mandato.
Washington – Allora faccio da solo. Dopo due falliti tentativi di affossare l’Obamacare per via parlamentare, Donald Trump ha deciso di ricorrere a un “ordine esecutivo”, uno dei poteri che gli conferisce la Costituzione. La controriforma sanitaria del presidente era stata un elemento qualificante della sua campagna elettorale, ma alla prova del voto nei due rami del Congresso, dove i repubblicani detengono peraltro la maggioranza, la strategia aveva fallito. Così, per tentare di salvare almeno la faccia, ieri ha firmato alla Casa Bianca un ordine esecutivo, pretendendo che ne trarranno vantaggio “milioni e milioni di persone” e che aumenterà competizione, opzioni e accesso, diminuendo i costi delle polizze, senza oneri per il governo federale. Tra le misure contenute nel provvedimento, la possibilità di acquistare una assicurazione medica al di fuori degli stati di residenza. Migliaia di piccole aziende potranno inoltre formare associazioni per avere lo stesso potere contrattuale delle grandi aziende. L’amministrazione, ha garantito Trump, esplorerà anche la possibilità di piani assicurativi a breve termine, di durata limitata. Si tratta di “primi passi”, con effetti che probabilmente si vedranno non prima di un anno, senza grosse conseguenze quindi sui rinnovi delle polizze dell’Obamacare previsti per novembre. Il gesto di Trump, ammesso che trovi infine applicazione, non fa che confermare quanto il presidente sia fuori sintonia con i “suoi” stessi congressmen. Lo stesso ex chief strategist, Steve Bannon, ritiene che Trump abbia solo il 30% di chance di restare alla Casa Bianca fino alla fine del mandato. Per il fondatore della rivista suprematista ‘Breitbart News’, i pericoli maggiori per Trump, più che nel Congresso risiedono nella sua stessa amminstrazione. Bannon, secondo ‘Vanity Fair’, avrebbe ripetutamente messo in guardia il presidente sul rischio non di un impeachment, ma del ricorso al 25º emendamento della Costituzione americana, quello secondo cui il governo può votare l’uscita di scena di un presidente ritenuto non più capace di assolvere ai propri doveri per motivi di salute fisica o mentale. Se non di salute, almeno di lucidità. Oggi, ha informato la Casa Bianca, il presidente annuncerà che cosa “intende fare” sull’Iran. Un annuncio preceduto da un’intervista alla solita Fox News, nella quale ha definito l’accordo sul nucleare con l’Iran “frutto di un incompetenza mai vista, l’accordo peggiore mai visto”.