Nel mirino finisce pure il presidente del Psg
Come Valcke, Al-Khelaifi è indagato per corruzione dal Ministero pubblico
Dove c’è un corrotto, di regola, ci sono dei corruttori. E uno di questi sarebbe il miliardario qatariota Nasser Al-Khelaifi, presidente del club francese del Paris St. Germain, ma anche (e in questo caso soprattutto) proprietario della catena di emittenti sportive BeIn Media, finito a sua volta nel mirino del Ministero pubblico della Confederazione. Il quale, a marzo, ma la notizia è stata resa pubblica solo ieri, ha aperto un’inchiesta nei confronti, oltre che di AlKhelaifi, pure dell’ex segretario generale della Federcalcio mondiale, il chiacchieratissimo Jérôme Valcke. In questo caso, nei panni del presunto corrotto. «In collaborazione con le competenti autorità di Francia, Grecia, Italia e Spagna – si legge nella nota della Procura federale – sono state eseguite contestualmente perquisizioni domiciliari». Tuttavia, nessuno degli indagati (tra cui figura pure un altro uomo d’affari attivo nel campo dei diritti sportivi, il cui nome non è indicato) si trova in detenzione preventiva. Le ipotesi di reato sono «corruzione, truffa, comportamento sleale e falso». La responsabilità di Walcke riguarderebbe quattro edizioni dei Mondiali, quelli dell’anno prossimo in Russia e i tre seguenti (2022, 2026 e 2030). Al Khelaifi, invece, è sospettato unicamente per il 2026 e il 2030. Ma tanto il primo, quanto il secondo, respingono fermamente le accuse.
Il Valcke-bis
Non è la prima volta che Valcke attira su di sé l’attenzione dei magistrati. Infatti la Procura federale aveva già aperto un altro procedimento penale nei confronti del 57enne ex dirigente francese, soprattutto per il sospetto di ripetuta amministrazione infedele, dopo due denunce presentate nei suoi confronti. Gli elementi raccolti in quell’inchiesta, ancora in corso, hanno poi costituito la base per il nuovo procedimento avviato nel mese di marzo. Il Ministero pubblico precisa pure di aver già ricevuto 180 comunicazioni per sospetto riciclaggio di denaro dall’Ufficio di comunicazione in materia, in relazione alla «vasta inchiesta condotta nel mondo del calcio».