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Il Sole in tasca

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Amsterdam – Un sole artificial­e brilla in uno dei laboratori tecnologic­i più avanzati d’Europa, il Centro per la scienza e la tecnologia dell’Agenzia spaziale europea (Esa) che si trova in Olanda, a Noordwijk. È stato acceso per mettere alla prova i veicoli spaziali che tra non molto dovranno affrontare due missioni davvero estreme: le sonde Solar Orbiter, destinate a studiare la parte più esterna dell’atmosfera solare, e Bepi Colombo, diretta al pianeta più vicino al Sole, Mercurio. Il lancio della prima è previsto nel 2019 e quello della seconda nel 2018. Ad accendere il Sole artificial­e in laboratori­o sono 19 lampade, ognuna della potenza di 26 kilowatt. “È un simulatore unico al mondo, studiato per missioni che pongono nuove sfide, come Solar Orbiter e Bepi Colombo, nelle quali i classici metodi di test non funzionano più”, ha spiegato all’Ansa Tommaso Ghidini, capo della divisione di strutture, meccanismi e materiali dell’Esa. “In missioni come queste – ha aggiunto – andiamo oltre le condizioni conosciute e per questo abbiamo dovuto costruire e testare una macchina che simula le condizioni che Solar Orbiter e Bepi Colombo incontrera­nno avvicinand­osi al Sole”. Per avere un’idea delle condizioni estreme nelle quali dovranno lavorare le due missioni, basti pensare che se la luminosità che sperimenti­amo sulla Terra equivale a una costante solare, quella che sperimente­rà la sonda Bepi Colombo sarà pari a 10 costanti solari e sarà di 10 costanti solari quella che incontrerà Solar Orbiter.

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KEYSTONE Le nostre vite nelle mani di chissachì

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