Il Lugano si gode il primo successo in Europa League
Contro il Viktoria Pilzen il Lugano ci mette il cuore e coglie i primi tre punti europei grazie a Bottani, Junior e Gerndt
Lucerna – L’Europa rilancia il Lugano. La tanto attesa reazione dopo settimane di difficoltà e, soprattutto, l’ultima brutta prestazione in Super League, è giunta quasi inaspettata a Lucerna. Il Lugano esce dalla SwissporArena con i primi tre punti in Europa League, una vittoria che lo proietta addirittura al secondo posto della classifica del gruppo G, se pur in coabitazione con Viktoria Pilzen e Hapoel Beer Sheva. Alla vigilia Pier Tami aveva invocato una reazione, la dimostrazione di quei valori espressi dal gruppo ad inizio stagione, ma smarriti da quando l’avventura continentale aveva preso avvio. E la risposta dei giocatori è stata esemplare. Pur con una squadra rimaneggiata (fuori Sulmoni, Gerndt e Sabbatini), il Lugano è stato protagonista di una prestazione eccellente, al cospetto di una squadra che – vale la pena ricordarlo – comanda il campionato ceco con 30 punti in 10 partite.
ripartenze implacabili
Pur snaturando un po’ il suo tradizionale gioco (ha lasciato il 62% di possesso palla all’avversario), il Lugano è comunque riuscito a trovare qualità, in particolare nelle ripartenze, dalle quali, in pratica, sono nate tutte le azioni pericolose. Calmo e preciso in difesa, dove non ha disdegnato di farsi trovare con sei uomini in linea, ha approfittato degli spazi concessi dai cechi per infilarvi la velocità di Bottani e la progressione di Crnigoj. Armi diventate micidiali in un secondo tempo nel quale il Viktoria Pilzen ha concesso maggiore spazio alle percussioni dei padroni di casa. Sul piano individuale, tutti hanno disputato una prestazione al massimo delle loro possibilità. E spesso qualcosa di più, all’immagine di Golemic che si è sciroppato 30 metri palla al piede per poi servire un pallone perfetto per Bottani, il cui scavetto ha superato per la prima volta Hruska. E sulla fattura delle tre reti bianconere ci sarebbe tanto da dire. Il raddoppio, ad esempio, è stato un capolavoro di Junior, imbeccato da un cambio gioco di Bottani: la semirovesciata del brasiliano ha lasciato tutti a bocca aperta, portiere compreso. E anche il terzo e decisivo gol è stato di pregevole fattura, con Gerndt che, dopo aver saltato il portiere, è ruscito a insaccare praticamente dalla linea di fondo. Una rondine non fa primavera e non è detto che una vittoria in Europa possa tradursi in un’inversione di rotta anche in Super League, dove comunque imperano dinamiche ed emozioni diverse. Ma è dai tre gol di ieri sera che occorre ripartire, da una prestazione stilisticamente non ineccepibile, ma concreta, sudata e voluta. Da oltre un mese e mezzo (fine agosto con il Thun) il Lugano inseguiva la vittoria: sei partite di Super League e due di Europa League zeppe di frustrazioni. Finalmente i tre punti sono arrivati e su di essi occorre costruire... «A partire da domenica a Sion – ha subito ammonito Tami –. Perché festeggiare è legittimo, ma sarà la sfida del Tourbillon a dirci se davvero abbiamo capito la lezione. Per non rendere effimera la vittoria di questa sera dobbiamo proporre la stessa prestazione in Vallese».