Il Ps: zone edificabili sovradimensionate da ridurre
Il concetto secondo cui ‘le zone edificabili in vigore non possono essere di principio ampliate’ va applicato “con il massimo rigore”. Di conseguenza vanno applicate “in modo restrittivo” le eccezioni previste. Lo afferma il Partito socialista pronunciandosi sulle proposte di modifica del Piano direttore cantonale per attuare principi e obiettivi della Legge federale sulla pianificazione del territorio (Lpt). Proposte di modifica che sono state messe in consultazione dal Consiglio di Stato per quattro mesi, dal 19 giugno al 19 ottobre. Facciamo un passo indietro: nel marzo 2013 popolo e Cantoni hanno dato luce verde alla revisione della Lpt, finalizzata a contenere l’estensione degli insediamenti, a migliorare la qualità del paesaggio e a favorire un’edificazione più concentrata secondo i principi dello sviluppo centripeto. Entrate in vigore nel maggio 2014, le modifiche della Legge federale sulla pianificazione del territorio “rappresentano una svolta nella politica di sviluppo territoriale: la popolazione, votandole, ha espresso una chiara volontà: quella di una crescita qualitativa e non unicamente quantitativa”, si spiega sul sito del Cantone. Importante e complesso, l’argomento è tra quelli principali che figurano nell’agenda politica ticinese. “L’approccio innovativo ai temi della gestione del territorio, introdotto con la revisione della Lpt, trova la sua realizzazione cantonale nella modifica delle schede di Piano direttore (Pd)”, annota il Ps nella sua articolata presa di posizione. Tre le schede di Pd modificate e poste in consultazione: la R1 (Modello territoriale cantonale), la R6 (Sviluppo degli insediamenti e gestione delle zone edificabili) e la R10 (Qualità degli insediamenti). Il Ps condivide “di principio l’applicazione della Lpt in Ticino, come prevista dalla modifica delle schede di Piano direttore”, formulando tuttavia alcune osservazioni generali. Oltre a dirsi contrario al proposito di abolire l’esame preliminare del Pr, i socialisti ritengono fra l’altro che “la riduzione” delle zone edificabili sovradimensionate debba essere affrontata “con urgenza” e “con il sostegno finanziario del fondo accumulato grazie alla compensazione degli utili pianificatori”.