Chiasso, una Cittadina intonata
Dopo la Ginnastica e i Pompieri tocca alla Musica festeggiare l’anniversario. E sono 190 La società si dedica una giornata di festeggiamenti e ripercorre la sua storia (anche sul Corso) di realtà bandistica (da sempre) di frontiera
Nella vita ci vuole orecchio. E i chiassesi ne hanno parecchio. Ne hanno almeno da 190 anni, da quando, nel 1827, la Musica Cittadina (alle origini Società filarmonica) ha intonato i primi accordi. Di sicuro concorderebbe anche il medicocantautore Enzo Jannacci, che di note se ne intendeva. Anche se, pure dalle parti della frontiera, qui nel sud del Ticino, non si scherza. L’essere di confine, del resto, alla banda di Chiasso ha fatto bene, sin dagli esordi. Perché se la filarmonica oggi è quello che è lo deve, anche, alla capacità di intrecciare le passioni musicali dei due lati della ramina. «Storicamente la Cittadina costituisce un ibrido: è la prima banda insubrica da sempre», ci conferma il presidente Mauro Ballabio. Una caratteristica che ha portato la società, la sua cinquantina di elementi diretti dal maestro Paolo Corneo e il suo repertorio – dal bandistico allo swing – a viaggiare, soprattutto attraverso la Lombardia, da Milano a Pavia. «In effetti – ci dice con orgoglio Ballabio –, abbiamo veicolato il nome di Chiasso molto lontano, rispetto a una banda di paese. E d’altro canto, da fuori, la città è vista come una buona ‘piazza’ per la musica». Di motivi per festeggiarsi, nell’anno del giubileo, quindi, la Cittadina ne ha diversi. In fondo, è tra le società più antiche a livello locale e cantonale e tra le fondatrici della Federazione bandistica ticinese. Una ragione in più per presentarsi, sabato 4 novembre, alla giornata di gala con le uniformi nuove di zecca; che saranno presentate e inaugurate in veste ufficiale in occasione della festa al Palapenz (vedi a lato). Un regalo, quello che si è fatta (dopo diversi anni) la Musica Cittadina, al quale ha contribuito il Comune, che sostiene pure la Scuola allievi del sodalizio. Il presidente, e con lui Ettore Cavadini, da sempre vicino al movimento bandistico chiassese, non nascondono di sperare in un supporto più sostanzioso da parte dell’ente pubblico. Con la banda e la scuola – che conta una trentina di alunni all’anno a partire dai 9 anni e quattro docenti – vi è, infatti, pure la direzione artistica a cui far fronte. D’altra parte, è grazie a questo lavoro che la Cittadina ha potuto sdoppiare i repertori e dare vita, nel 2006, alla Chiasso Swing Orchestra. «Ci tenevamo a far emergere che dietro alle esibizioni vi è un lavoro complesso, in vari ambiti», annota il presidente. Così, facendo leva su un organico, per buona parte di professionisti, ci si è lanciati nell’esperimento swing, che coinvolge tutti gli elementi della Musica. «Ne è uscito un sound particolare per un’orchestra di fiati unica nel suo genere e apprezzata dal pubblico». Ad maiora.