Nomina toghe, sbloccato il rapporto di maggioranza
Nella nuova legge sul Gran Consiglio composizione e ‘collocazione’ della prevista Commissione giudiziaria
Sarà la speciale commissione parlamentare che sta lavorando alla riforma della Legge sul Gran Consiglio a definire la composizione della ‘Commissione giudiziaria’, assegnandole eventuali altri compiti oltre a quelli di allestire e pubblicare il concorso per la nomina di procuratori pubblici e giudici e di “preavvisare l’elezione dei magistrati”, tenendo ovviamente conto anche del parere sulle candidature espresso dagli esperti. A proporre l’istituzione della ‘Giudiziaria’, con le mansioni appena indicate, è la maggioranza (Ppd, Plr e Ps) di un’altra commissione speciale del parlamento, quella incaricata di rivedere le modalità di reclutamento delle toghe. Maggioranza che aderendo al rapporto del popolare democratico Maurizio Agustoni chiede al plenum del Gran Consiglio di mantenere il sistema vigente – designazione parlamentare dei magistrati – con tuttavia alcuni correttivi. Di cui uno è l’introduzione della ‘Giudiziaria’. Su questo correttivo il Gran Consiglio, nella seduta di metà mese, si è però arenato. Approvandolo, si legherebbero le mani alla commissione preposta alla riforma delle norme sul Gran Consiglio, e dunque alla riorganizzazione anche degli organi parlamentari, aveva rilevato in sostanza Jacques Ducry, intervenendo a nome dei socialisti. Fatto sta che il voto sul rapporto di Agustoni e su quello di minoranza (redatto dalla democentrista Lara Filippini e appoggiato dalla Lega) che suggerisce l’elezione popolare delle toghe è stato rinviato alla sessione che si aprirà il 6 novembre. Nel frattempo il rapporto del capogruppo del Ppd è stato ritoccato. E il nodo sciolto. La maggioranza della speciale commissione ‘Procedura elezione magistrati’, scrive infatti Agustoni, “ritiene di non entrare nel merito di altri aspetti della ‘Commissione giudiziaria’, come per esempio il numero dei suoi membri e la relativa ripartizione tra i gruppi, se i membri della ‘Commissione giudiziaria’ debbano essere nel contempo membri della commissione che si occuperà dei temi della giustizia, se queste competenze (nomina e trattazione dei temi della giustizia) saranno attribuite a un’unica commissione, se la qualità di membro della ‘Commissione giudiziaria’ sarà incompatibile con la qualità di membro di altre commissioni, oppure se alla ‘Commissione giudiziaria’ dovranno essere attribuite ulteriori competenze, come per esempio l’alta vigilanza sull’attività della magistratura o i rapporti con gli attori del potere giudiziario”. Questi aspetti – si afferma nell’ultima versione del rapporto firmata ieri dalla maggioranza – “dovranno essere discussi e decisi nell’ambito della revisione della Legge sul Gran Consiglio”. E in quel contesto “dovrà pure essere stabilito quando entrerà in funzione la ‘Giudiziaria’ ”: immediatamente o con la messa in vigore della rivista normativa sul parlamento.