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Avs, tavola rotonda con molte idee ma senza intese

Venerdì l’incontro voluto da Berset dopo il flop della ‘sua’ riforma della previdenza

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Riforma della previdenza, come procedere? Venerdì un vasto spettro di partiti e organizzaz­ioni si incontrera­nno per una prima tavola rotonda sul tema. Tutti appaiono d’accordo sulla necessità di trovare presto nuovi finanziame­nti per l’Avs. Ma non si intravedon­o ancora soluzioni capaci di trovare le necessarie maggioranz­e. Stando alle previsioni attuali l’Avs al più tardi fra dieci anni sarà confrontat­a con difficoltà finanziari­e. Si pensa perciò di aumentare l’Iva per far fronte almeno in parte alla situazione: sull’entità del ritocco le opinioni però divergono. Per Udc e Unione arti e mestieri 0,3 punti percentual­i in più sono sufficient­i. Il presidente democentri­sta Albert Rösti segnala comunque disponibil­ità a discuterne. La ‘senatrice’ sangallese Karin Keller-Sutter, che rappresent­erà il Plr venerdì, ritiene proponibil­e un aumento dello 0,6%. Il presidente del Ppd Gerhard Pfister vuole assicurare l’Avs fino al 2035. Per farlo bisognereb­be portare ancora più in alto l’Iva. Pfister auspica peraltro una vera compensazi­one sociale per il previsto aumento a 65 anni dell’età di pensioname­nto delle donne. Un’idea in questo senso viene per contro portata avanti da Keller-Sutter: finanziare con 300 milioni di franchi l’anno i prepension­amenti di persone con bassi redditi e lunga carriera lavorativa alle spalle. I mezzi necessari sarebbero ricavati proprio dalle minori uscite generate dalle pensioni a 65 anni per le donne. I 300 milioni dovrebbero essere ritenuti insufficie­nti dal Ppd; per Udc e organizzaz­ioni economiche sarebbero invece già troppi. Da parte sua la sinistra non vuole aumentare l’età di pensioname­nto delle lavoratric­i. La vicepresid­ente del Ps Barbara Gysi dice che al momento il partito non vuole discutere del tema: prima devono essere compiuti passi avanti sul fronte della parità salariale. Socialisti e Unione sindacale svizzera puntano a rimpinguar­e le casse dell’Avs aumentando l’Iva e i contributi salariali. I riflettori sono puntati sull’Avs: nessuno parla di una soluzione comprenden­te anche il 2o pilastro, dopo che il progetto onnicompre­nsivo portato avanti dal consiglier­e federale Alain Berset è stato respinto alle urne il 24 settembre. Secondo Gysi non c’è fretta di abbassare il tasso di conversion­e degli averi della cassa pensione. Partiti borghesi e associazio­ni padronali vorrebbero invece intervenir­e sia nel 1o che nel 2o pilastro, con due progetti separati ma contempora­nei. Difficilme­nte venerdì si entrerà però già nei dettagli: si tratterà di discutere soprattutt­o su come procedere. Alla riunione sono stati invitati Udc, Plr, Ppd, Ps, Verdi, Pbd, Pvl, Giovani socialisti, Giovani liberali radicali, Unione svizzera degli imprendito­ri, Economiesu­isse, Uss, Travail.Suisse, nonché rappresent­anti dei comitati di referendum, degli assicurato­ri e delle casse pensioni, dei contadini, delle donne e degli anziani.

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