Oltre 1’300 posti di lavoro a rischio
Il gruppo Usa General Electric potrebbe eliminare centinaia di impieghi in Argovia
Aarau – General Electric starebbe vagliando la possibilità di eliminare altri 1’300 posti di lavoro in Svizzera. È quanto emerge da una notizia pubblicata ieri dal quotidiano ‘Nordwestschweiz’ e ripresa da altri media. Gli impieghi toccati riguarderebbero tre siti produttivi – Birr, Baden e Oberfelden – ubicati nel Canton Argovia. All’agenzia Awp, la società non ha voluto né confermare né smentire la notizia. I sindacati, non informati, sono comunque sul piede di guerra. Il giornale ricorda che l’azienda americana, che ha rilevato Alstom, aveva già annunciato nel 2016 un’ondata di licenziamenti. All’epoca si trattava di tagliare 1’300 impieghi, poi ridotti a 900 grazie a fluttuazioni naturali. General Electric, come traspare dal suo sito internet, dà lavoro al momento a oltre 4’500 collaboratori in Svizzera. La settimana scorsa, il gigante americano ha pubblicato risultati giudicati catastrofici dalla propria direzione. Il 13 di novembre prossimo, il Ceo John Flannery dovrà svelare un piano di rilancio dell’azienda che comprende anche la cessione di attivi. Intanto, la notizia di nuovi tagli all’organico ha raggiunto anche i sindacati che si dicono preoccupati. Unia si è rivolto per lettera alla direzione dell’impresa americana chiedendo ragguagli ed esigendo un incontro coi vertici per sondare che cosa ci sia di vero nelle notizie pubblicate e saperne di più sui progetti a medio e lungo termine del gruppo. Il sindacato Unia chiede anche un maggiore impegno della politica, in particolare al ministro dell’Economia Johann Schneider-Ammann. Questi, secondo una nota di Unia, era già stato avvertito delle possibili conseguenze per l’impiego al momento dell’acquisizione di Alstom da parte di General Electric. Unia rinfaccia al consigliere federale una certa passività quando l’azienda statunitense ha deciso di sopprimere 1’300 impieghi nel 2016. Adesso non è più possibile stare a guardare un’ulteriore scrematura dell’organico. Qualora le informazioni si rivelassero vere, la Confederazione, assieme al Canton Argovia e ai sindacati, dovrà fare di tutto per preservare gli impieghi evitando un altro duro colpo alla Svizzera quale polo scientifico. ATS/RED