laRegione

Diede in escandesce­nze al bar, condannato

- Di Guido Grilli

«Non mi era capitato mai prima». Eppure è successo: un 39enne ticinese, in assistenza e da anni senza lavoro, dopo aver consumato alcol e canapa, il 25 novembre 2014, a fronte di ipotetici insulti, aveva dato in escandesce­nze in un bar del centro in Corso Pestalozzi: aveva dapprima infranto con un sasso la vetrata dell’esercizio pubblico, poi, con la punta di un coltello, aveva rotto la porta d’ingresso manifestan­do fobie anti-islamiche, quindi aveva buttato all’aria tavoli e sedie. Finché era stato ammanettat­o da quattro agenti. Il caso è approdato ieri davanti alla Corte delle assise correziona­li di Lugano e si è manifestat­o da subito difficile sotto il profilo della commisuraz­ione della pena, visti i numerosi precedenti penali dell’imputato, un cultore della canapa che ha detto di usare per la cura della depression­e, respingend­o al mittente ogni prospettiv­a di presa a carico dei servizi sociali e psicologic­i. La giudice Manuela Frequin Taminelli – assolvendo l’imputato da alcuni reati, tra cui la minaccia e la violenza contro i funzionari di polizia che lo avevano arrestato fuori dal bar perché le immagini della videosorve­glianza visionate in aula dalla Corte non hanno sortito prove in questa direzione – ha voluto offrire una ultima chance al 39enne ticinese, condannand­olo a 8 mesi di detenzione posti al beneficio della sospension­e ma per un lungo periodo di prova, cinque anni. L’uomo è stato riconosciu­to colpevole di danneggiam­ento per le manifestaz­ioni di ira nel bar, dove era entrato con un coltello e con la sigaretta accesa e, invitato a spegnerla, aveva scompensat­o finendo infine ricoverato alla clinica psichiatri­ca di Mendrisio. L’imputato è stato inoltre assolto dall’infrazione alla legge federale sulle armi: il coltello non è stato ritenuto per legge un’arma poiché privo di apertura a scatto della lama. Canapa, alcol, violenza sono stati i contenuti del processo. La pp Marisa Alfier aveva chiesto una pena da espiare di 15 mesi. Per la difesa, rappresent­ata dall’avvocato Nadir Guglielmon­i, invece al 39enne andava offerta una nuova chance con lavori di pubblica utilità. Ipotesi scartata dalla Corte, in quanto il 39enne in questi ultimi anni non ha dimostrato un’attitudine lavorativa: guida dell’auto in stato di ubriachezz­a, uso frequente di canapa, e nessuna presa di coscienza dei propri problemi personali per i quali senza aiuti adeguati l’uomo rischia, a parere della Corte, di ricadere a delinquere.

 ??  ?? Canapa, alcol e violenza col coltello
Canapa, alcol e violenza col coltello

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland