L’Ideatorio a Cadro, dal 2018
Il giusto equilibrio fra logiche politiche e necessità pratiche. L’approdo dell’Ideatorio a palazzo Reali – ex casa comunale – di Cadro sembrerebbe coniugare felicemente più d’una esigenza. «È un bel progetto – valuta la municipale di Lugano Cristina Zanini Barzaghi –, rivitalizzerà il bellissimo edificio, ristrutturato dall’ex Comune, e stimolerà la vita del quartiere. Quest’ultima è ancora esistente e ora si tratta di creare un’occasione affinché diventi un polo di interesse per tutti». Il progetto è stato presentato ieri sera all’assemblea di quartiere di Cadro alla presenza, oltre che della capodicastero Immobili, anche del responsabile Giovanni Pellegri: «Sono stati anni di successo – spiega, riferendosi al servizio dell’Usi –, in dodici anni circa 130’000 persone hanno preso parte alle nostre attività». Un percorso in crescita, frutto della collaborazione positiva con la Città di Lugano, con la Confederazione e altri partner. E che ora, si trova di fronte a una nuova sfida. Dopo anni all’ex asilo di Castagnola e all’attuale sede di Villa Saroli, anni itineranti per il cantone, una sede fissa. «Le cifre stesse giustificano un’infrastruttura – ancora Pellegri –, la splendida casa storica di Cadro si presta bene per essere un luogo di incontro fra cittadini e scienza. Tutto quello che facciamo oggi sarà concentrato in un solo luogo e speriamo di poterlo offrire per tutto l’anno». Ci saranno quindi esposizioni spalmate non più su settimane ma – forse – su anni, laboratori fissi che potranno essere richiesti in funzione degli interessi delle scuole o della popolazione. «È vero, chiederemo ai cittadini di venire da noi e non più viceversa, ma cambierà anche la qualità». Una qualità che necessita di tempo per essere adeguatamente allestita: i primi visitatori saranno accolti dalla Casa della scienza non prima del settembre 2018.