Stasera corti, per chiudere Francesco Bruni
Stasera all’Espo è in programma Castellincorto. Cioè a partire dalle 20.45 si potrà scoprire una selezione di nove cortometraggi provenienti da scuole di cinema di tutto il mondo. Come recita la presentazione, “storie di personaggi che vanno alla riscoperta della propria umanità, vedono sbocciare un desiderio, sono marginalizzati dall’oppressione o alle prese con un determinismo sociale dal quale aspirano ad affrancarsi”. Il pomeriggio di domani sarà invece dedicato ai più giovani. Dalle 13.30 verranno presentati i cortometraggi realizzati dai bambini delle elementari che hanno partecipato all’atelier di animazione e qualli dei ragazzi più grandi che nel corso della settimana hanno seguito l’atelier ‘Si gira’. Dalle 16.30 verrà presentata una selezione di corti d’animazione del Festival Fantoche, ‘Best Kids 2017’. A seguire spazio agli adolescenti con ‘The Real Thing’, un progetto del tutto originale, un film a episodi realizzato da 70 ragazzi guidati per un anno da un gruppo di professionisti del cinema. ‘The Real Thing’ racconta di Philip, sedicenne, e di un suo “straordinario” viaggio in bus: innamorato di Yael, inizia a mischiare “realtà e fantasia e si estranea sempre più dalla vita vera”.
Un sabato con Francesco Bruni
Se dici Francesco Bruni vedi alcune delle migliori commedie realizzate in Italia negli ultimi anni (ad esempio quelle che ha scritto per Paolo Virzì), oppure la serie sul commissario Montalbano o ancora ‘Scialla’, il suo primo film da regista, grande successo anche a Castellinaria qualche anno fa. Ora lo sceneggiatoreregista livornese torna a Bellinzona con il suo ultimo film, ‘Tutto quello che vuoi’, con Giuliano Montaldo e Andrea Carpenzano. Ne abbiamo parlato con il direttore, Giancarlo Zappoli. Un’altra commedia? «La linea è simile a quella di ‘Scialla’ ma lontana nelle modalità di attuazione. Qui c’è un coatto che a un certo punto viene costretto dalla famiglia a trovare un lavoro. E l’unica cosa che gli si prospetta è di andare a fare il badante a un signore anziano, un poeta un po’ dimenticato che ha un principio di Alzheimer. Per cui quanto di più distante l’uno dall’altro». Messa così, può anche sembrare qualcosa di già visto. C’è dell’altro? «Piano piano s’instaura un legame non retorico, in cui grazie alla presenza di questo giovane al vecchio poeta rispunta la memoria di un tesoro che lui aveva nascosto durante la Seconda Guerra mondiale. Un’idea di dove lo ha nascosto ce l’ha ancora, solo che il ragazzo ne parla con il resto della sua banda». Il problema è che il tesoro è qualcosa di inaspettato... «Fatto sta all’anziano rinasce la memoria di un antico amore, così che senza forzature e senza didascalismo si trova a fare al ragazzo un po’ di educazione sentimentale vecchio stile».