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Mikaela delle meraviglie

Shiffrin vince e rivince in Slovenia: ora i successi sono 40. Holdener ancora sul podio in speciale e mai così bene in gigante.

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E fanno 40. Quaranta! Vittorie. Ciò che, di per sé, è già notevole. Se poi s’aggiunge l’età di colei che ha già riempito gli scaffali di casa con quattro decine di trofei, le parole si faticano a trovare. La chiamano marziana e un po’ extraterre­stre vien da pensare che lo sia davvero. Ha 22 anni, un palmarès lungo così e quest’anno sta facendo corsa in una categoria a sé, tanto è il divario con il resto del mondo degli sci. Alle avversarie finora non resta che battersi per chi finirà prima. Dopo Mikaela Shiffrin la marziana. La statuniten­se non ha tolto il piede dal gas nemmeno nel weekend di Kranjska Gora, dove – manco a dirlo – ha vinto sia in gigante (sabato) che in slalom (ieri). D’accordo che le gare tecniche sono il suo ‘terreno di caccia’, ma davanti all’apparente facilità con cui divora ogni tipo di neve su ogni pendio, si resta strabiliat­i anche dopo tanti successi. La statuniten­se è ora a due lunghezze dalla svedese Anja Pärson (42 vittorie in carriera); è la quarta sciatrice a incamerare 40 vittorie e lo ha fatto alla stessa età di quel fenomeno assoluto che fu Ingemar Stenmark. Una sola ha finora saputo fare meglio (41 vittorie) prima di compiere 23 anni: Anne-Marie Moser-Pröll. La marziana di Vail ha ancora fino al 13 marzo per abbattere il record dell’austriaca. A titolo di paragone la connaziona­le Lindsey Vonn, con 78 successi la più vincente nella storia dello sci, all’età di Shiffrin era salita sul gradino più alto del podio ‘solamente’ sette volte. Inoltre è sulla buona strada per infrangere un paio di altri primati: con già nove vittorie non è lontana dai 14 successi in una stagione della svizzera Vreni Schneider (1988/89); e con 1’281 punti in classifica generale, dopo 18 delle 39 gare in calendario, può andare a caccia dei 2’414 punti della slovena Tina Maze (2012/13).

Wendy leader di una squadra

svizzera in crescita

Lasciando la marziana sul suo pianeta e tornando sulla Terra, c’è di che gioire in casa Svizzera. Wendy Holdener sta mostrando una regolarità ad altissimi livelli e anche in Slovenia s’è confermata tra le migliori. Terza tra le porte strette – il podio in questa specialità sta diventando una piacevole abitudine –, in gigante ha chiuso con un agrodolce 4° posto: il migliore risultato in carriera tra le

porte larghe, ma un podio mancato di soli due centesimi. La svittese è la capofila di una squadra che, se in gigante ancora non brilla come potrebbe (benino Mélanie Meillard, 12a reduce però da un raffreddam­ento; 15a Lara Gut, che fatica ancora; Michelle Gisin e

Simone Wild a punti, ma senza entusiasma­re), nello slalom è molto interessan­te. Con sei qualificat­e è stata la nazione meglio rappresent­ata nella seconda manche. Ottima Mélanie Meillard (6a), che a 19 anni si conferma tra le migliori, e bene Michelle Gisin

(11a). Brave Carole Bissig (17a col pettorale 57) ed Elena Stoffel (18a col numero 41), tenuto conto che entrambe le 21enni erano al debutto in Coppa del mondo. Denise Feierabend, 15a a metà gara, ha inforcato nella seconda prova.

ATS/SME

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KEYSTONE

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