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La difesa premia la Sam

- Di Dario ‘Mec’ Bernasconi

La Sam Massagno ha battuto il Neuchâtel in una gara fatta di alti e bassi, non sempre giocata bene e farcita di molti scompensi dell’una e dell’altra squadra. Neuchâtel è arrivato col nuovo coach Bavcevic in panca e senza Rakovic, andatosene venerdì dopo il licenziame­nto del coach Ruzicic, per cui la squadra era alla prova del fuoco. Partita a strappi, si diceva: un 10-0 porta Magnani e compagni sull’11-4, poi un’alternanza di 5-0 chiude il quarto sul 23-14. 10-0 ospite in entrata di secondo quarto e 2624 al 4’. Replica la Sam con un 100, 36-24, ma il Neuchâtel recupera e chiude il quarto a –11, 44-33.

Nel terzo quarto si decide tutto: i neocastell­ani tornano a –1 con un 2-12, 46-45 al 3’. Due triple di Moore allontanan­o il pericolo: 52-47 al 4’. Poi tre tecnici di fila, due a Bavcevic, che viene espulso, e uno a Maruotto per proteste, mettono la Sam in lunetta dove infila 9 liberi consecutiv­i per il +16, 63-47 al 6’. La Sam scappa a +15 a fine quarto.

Un osso duro

Rabbiosa reazione del Neuchâtel nell’ultimo quarto con una zone press che limita molto i padroni di casa: 82-73 al 7’, ma ci pensa ancora Moore con una tripla a cancellare le ultime velleità. La Sam che ha prodotto bene

in difesa, dominando i rimbalzi, è stata capace anche di far perdere 18 palloni agli avversari, mettendo 24 punti con i recuperi. Molto bene il solito Aw (11 punti e 13 rimbalzi), in ombra in attacco Jankovic e anche Ongwae, mentre Roberson è stato un po’ il cervello della compagine: su tutti Moore con 29 punti (6/9 da 3). «È stata dura – ammette Gubitosa – ma abbiamo avuto una buona difesa e così abbiamo vinto una gara importante per la classifica. Non era facile, perché questo Neuchâtel ha ora una nuova gestione e sarà un osso duro per tutti». “Non commento l’arbitraggi­o – dice il vice Decurtins – ma con Bavcevic avremo una nuova identità. Non era pensabile cambiare molto in due giorni, ma fra qualche settimana e con un nuovo straniero al centro ci saremo anche noi». Il Lugano esce sconfitto a Ginevra in una gara sempre in salita. I dieci punti di scarto accumulati a metà gara non sono stati più recuperati: tornati a -4 a 6’ dalla fine, i bianconeri non sono riusciti a ricucire lo strappo, lasciando punti e secondo posto ai ginevrini. «Non abbiamo giocato con continuità in difesa, sprecando troppi palloni e giocate facili in attacco. I tre falli di Rambo in pochi minuti ci hanno penalizzat­o ma ci siamo comunque», riassume il presidente delle Tigri Cedraschi. In campo femminile il Riva ha buttato alle ortiche una partita che poteva valere una stagione. Sempre in ritardo nei primi due quarti, 13-19, 30-31, anche nel terzo quarto ha ricucito un +1 ma poi è stato in balìa di una super Baumann: sotto di 9, 38-47 al 26’, con un 10-1 è andata al pareggio nel terzo quarto. Un +3 con Augugliaro, la migliore con Brown, ha subito il break decisivo sul 55-59. Il recupero fino al 60-61 a 2’’ dalla fine non è bastato. Troppi gli errori sotto le plance, in particolar­e quelli della Moten nel primo tempo. Il Juice Bellinzona ha messo alle corde il Troistorre­nts già a metà gara. La vittoria porta le pinkies al terzo posto.

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TI-PRESS/F. AGOSTA/VERONESI
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Pur palesando alti e bassi, la squadra di Gubitosa è venuta a capo del Neuchâtel

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