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Le scommesse della Stabio-Arcisate

- Di Lorenzo Custer, architetto paesaggist­a

Segue da pagina 10 Lo fece anche Francesco Bally, allora capo ingegnere delle strade nazionali in Ticino, con il sottoscrit­to, autore della prima pubblicazi­one dell’idea di un binario tra Stabio e Arcisate, in una serata pubblica nel 1988. Tema della serata svoltasi a Stabio era la presentazi­one dei due progetti: quello stradale (allora chiamato ‘scolmatore dell’A2’ che doveva ridurre il traffico sull’A2 e collegarsi alla futura Pedemontan­a, chiamata anche ‘gronda’) e il controprog­etto della linea ferroviari­a Stabio-Arcisate, rispettiva­mente Luga- no Varese/Malpensa. Questo controprog­etto, nato dall’idea geniale dell’Ing. Fabio Janner, fu sposato dall’Ata che ne pubblicò l’idea nel dossier “Ticino 2001, una concezione della mobilità pubblica” nel 1987, opponendos­i al collegamen­to stradale. La serata si concluse con una scommessa tra l’Ing. Bally e il sottoscrit­to: chi sarebbe arrivato prima a realizzare il collegamen­to con l’Italia, strada o ferrovia? Per tutti l’esito della scommessa a favore della strada era scontato. La prima tappa fu effettivam­ente vinta dalle strade nazionali che arrivarono per prime a Stabio, ma dal 2016 è giunta anche la ferrovia, e a concludere definitiva­mente l’opera è arrivato ieri il primo treno di servizio fino a Varese. Questo è un progetto geniale ed efficiente che con soli 6 km di nuovo tracciato collega Lugano a Malpensa, connette Como a Varese, il Mendrisiot­to con la Svizzera Romanda e offre una vera alternativ­a ai frontalier­i che lavorano in Ticino. Il collegamen­to stradale con la Pedemontan­a verso la Svizzera, invece, è tutt’ora inesistent­e. Il miracolo si è avverato e – dopo trent’anni – la scommessa vinta.

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