Troppi rischi dai fallimenti aerei
Le agenzie di viaggio svizzere chiedono che le compagnie garantiscano i viaggiatori
Zurigo – Le agenzie di viaggio svizzere, come quelle europee, non vogliono più assumersi i rischi dei trasportatori aerei e tornano a chiedere all’Unione europea di imporre alle compagnie aeree una garanzia dei fondi della clientela. “Un milione di passeggeri danneggiati nel giro di tre mesi basta”, scrive in una nota la Federazione svizzera di viaggi (Fsv), annunciando la rivendicazione in questo senso presentata alla direzione generale della mobilità e dei trasporti della Commissione europea dalle 30 associazioni di viaggio nazionali affiliate all’Ectaa (European agents’ and tour operators’ associations) che rappresentano 70mila imprese. I fallimenti si succedono nel settore del trasporto aereo, scrive la Fsv. E ricorda che soltanto nel corso degli ultimi tre mesi, oltre un milione di passeggeri ha subìto danni a causa dell’insolvenza di Air Berlin (180mila clienti almeno non si vedranno rimborsare i voli prenotati), Niki (410mila prenotazioni annullate, di cui oltre la metà riguardanti clienti di agenzie di viaggio) e Monarch Airlines (oltre 110mila passeggeri rimasti bloccati all’estero e 750mila che non hanno potuto imbarcarsi su voli già pagati dopo l’improvviso fallimento della compagnia). Questi fallimenti, rileva la Federazione, non hanno danneggiato soltanto dipendenti e passeggeri, ma anche le agenzie di viaggio e i tour operator che hanno venduto i voli delle compagnie in questione e sono dunque responsabili verso i loro clienti. Per Walter Kunz, direttore della Fsv, è “inaccettabile che le agenzie siano costrette ad assumersi i rischi dell’industria del trasporto aereo”. La Fsv e le omologhe europee esigono dunque dall’Ue che metta fine a questa situazione varando una legge che obblighi le compagnie aeree a garantire i fondi versati dalla clientela. L’assicurazione dovrà essere finanziata tramite il prezzo del biglietto. L’organizzazione non è al suo primo tentativo. Non si tratta – afferma Kunz – di sopprimere l’assicurazione per il viaggiatore, ma di meglio ripartire il rischio. L’introduzione di una simile garanzia da parte delle compagnie aeree avrebbe per effetto un aumento del prezzo del biglietto. Ma sarebbe un aumento ‘marginale’, secondo il direttore della Fsv. La compagnia Swiss non condivide però questa impostazione. ATS