Quattro in una, con Morisoli
Designati direttore e responsabili delle case anziani cittadine. Obiettivo migliorare gestione e servizi Previsti incontri bimestrali con i familiari degli ospiti per verificare la qualità dell’offerta ed eventuali richieste
Direttore unico e quattro responsabili di struttura: è questa la nuova organizzazione dirigenziale decisa dal Municipio della Bellinzona aggregata (e avallata dal Consiglio di Stato) per le quattro case anziani cittadine il cui bilancio annuo ammonta a 30 milioni. Il nuovo direttore generale è stato presentato ieri a Palazzo Civico dal municipale Giorgio Soldini, capo del Dicastero servizi sociali. Si tratta di Silvano Morisoli di Monte Carasso, classe 1964, direttore della struttura di Sementina sin dal 1992 e durante l’ultimo anno direttore ad interim delle quattro strutture dopo la rinuncia del precedente direttore Riccardo Lüthi, che ha lasciato per un incarico altrove. Le singole strutture saranno coordinate da Anna Abbondanza (casa anziani Sementina con 80 letti), Maria Consuelo Paridi Tosin (casa ‘Mesolcina’ con 72 letti), Verdiana Silano (Centro Somen di Sementina con 50 letti) e Marianna Tonolla (residenza ‘Pedemonte’ con 76 letti). L’aggregazione e la nascita del Centro Somen – rileva Soldini – hanno da un lato imposto alla Città di ridefinire la gestione delle proprie strutture in modo più uniforme e coordinato. Ciò che ora apre tutta una serie di opportunità offerte dalla messa in rete degli istituti. Il Municipio si dice convinto che la scelta di una direzione unica coadiuvata da quattro responsabili delle strutture possa permettere una moderna, funzionale ed efficace messa in rete. La direzione generale mira infatti a garantire una gestione omogenea e coordinata del settore, mentre potrà appoggiarsi ai quattro capostruttura per il coordinamento interno agli istituti. Queste persone diverranno quindi il punto di riferimento per gli ospiti e i loro familiari. Con questi ultimi inoltre (come sin qui fatto a Sementina) s’intende organizzare ogni due mesi incontri da dedicare a una valutazione della qualità dei servizi offerti e delle attività collaterali svolte, considerando eventuali nuovi bisogni che l’utenza dovesse manifestare.
Sistema integrato
L’intento è quello di proporre un sistema integrato in cui le tre strutture stazionarie e il Centro Somen, portando le loro specifiche competenze, possano utilizzare efficacemente tutte le risorse di intervento in ambito geriatrico. Con la messa in rete si potranno inoltre adottare delle misure di contenimento delle spese sugli appalti (forniture varie), sulle coperture assicurative e altro ancora, senza ridurre il livello qualitativo dei servizi (ad esempio la spesa per il personale impiegato) e anzi, in alcuni casi, ottenendo un miglioramento delle prestazioni. Per quanto riguarda le risorse umane, una messa in rete permette ai singoli istituti di potersi appoggiare alle altre case in situazioni di particolare emergenza, quali assenze per malattia, vacanze, urgenze di vario tipo grazie anche alla creazione di un “pool di supplenti”. Con la messa in rete sarà inoltre possibile razionalizzare i servizi che possono essere centralizzati, in particolare l’amministrazione, la gestione delle ammissioni, la formazione del personale ed i relativi standard, il settore della farmacia, l’economato, parte dell’attività di lavanderia, la formazione e alcune competenze del servizio tecnico in collaborazione con i servizi urbani cittadini, il coordinamento dei menu e l’adozione di una soluzione unica per quanto attiene al piano di autocontrollo nel settore della ristorazione, per quanto concerne la cucina.
Lista d’attesa ora più corta
Il Centro Somen, con 30 letti dedicati a cure temporanee e 20 a soggiorni temporanei, è attivo dallo scorso febbraio e da allora ha registrato ben 391 dimissioni. Tutto ciò – annota Morisoli – richiede un’accurata valutazione di ogni singolo caso svolta con Pro Senectute e Abad, per comprendere i bisogni di assistenza e cura a domicilio, e organizzare di conseguenza i vari servizi. Il primo bilancio in tal senso è positivo. Come positivo – sottolinea Soldini – è l’influsso della nuova residenza Pedemonte sull’offerta complessiva di letti: «La lista d’attesa si è ridotta e attualmente siamo in grado di rispondere entro due/tre settimane alla richiesta di un posto». MA.MO.