Un sacco… forse rosso
Pronto il regolamento, la Città spera possa entrare in vigore entro l’anno per compensare la riduzione del moltiplicatore d’imposta dall’80 al 78 per cento votata dal legislativo
Arriva finalmente al dunque Lugano sulla questione rifiuti. Si intravede la fine della via crucis, per usare le parole del sindaco Marco Borradori. Numerose sono state infatti le sollecitazioni, fin dal 2005, da parte del Cantone che ha espressamente parlato di illegalità. E, dopo anni in cui l’autorità politica ha tergiversato, per non dire che si è opposta in maniera decisa, il nuovo regolamento sulla gestione approderà sui banchi del legislativo. Il Municipio lo ha licenziato ieri. Prevede una tassa mista con contributo base per coprire i costi fissi e di smaltimento e una per le spese proporzionali alla quantità di spazzatura prodotta da ogni nucleo familiare e dalle diverse attività economiche (il dettaglio nell’infografica correlata). L’auspicio del sindaco, condiviso dal titolare del Dicastero finanze Michele Foletti è quello che il regolamento possa entrare in vigore retroattivamente entro la fine dell’anno in corso. Sarebbe fondamentale per compensare l’aggravio di sei milioni di franchi che subiranno le casse comunali dopo la riduzione del moltiplicatore d’imposta dall’80 al 78 per cento decisa dal Consiglio comunale nell’ultima seduta del 2017. Altrimenti, occorrerà trovare altre risorse, per far quadrare i conti, con contenimenti delle uscite (leggi riduzioni di prestazioni e servizi). Si spera dunque che, prima la Commissione della gestione, poi il legislativo riescano ad approvare il regolamento nel giro di un paio di mesi. Il nuovo documento ricalca grossomodo quello che il Municipio aveva licenziato nel luglio 2014. Un documento che però era stato stravolto dal compromesso votato dal Consiglio comunale l’anno successivo in giugno. Tanto stravolto che poi il Consiglio di Stato aveva accolto il ricorso presentato dal partito socialista perché quel regolamento indicava costi troppo bassi per il sacco ed era incompatibile con il principio della causalità fissato dalla legge federale.
Il documento: 7 capitoli, 36 articoli e nessuna separazione di scarti vegetali e dell’umido
«Abbiamo tenuto conto anche di una sentenza del Tribunale federale» spiega Foletti e della volontà della maggioranza dei luganesi (circa il 65%) che nella votazione del 21 maggio ha detto no alla legge cantonale. Il regolamento, consultabile sul sito della Città (www.lugano.ch), contiene sette capitoli, 36 articoli e mira a incentivare la separazione e il riciclaggio dei rifiuti. Una volta entrato in vigore, la Città intende avviare una fase di monitoraggio per valutare la soppressione di alcuni cassonetti interrati per i rifiuti solidi urbani (Rsu) per far posto a contenitori per la separazione. Per ora, in linea con le disposizioni federali, si rinuncia alla separazione degli scarti vegetali e del co-
siddetto umido ma, ha rassicurato Foletti «valuteremo l’esperienza in tal senso dei Comuni che la praticano». Sono state inserite agevolazioni per le famiglie che dovessero evidenziare situazioni di necessità.
Nella seduta di ieri, il Municipio ha discusso anche il colore dei sacchi: saranno probabilmente rossi. Dovesse ottenere il via libera del legislativo ed evitare ricorsi o addirittura referendum, il cui lancio è possibile nonostante la legge
federale e cantonale, verrà successivamente avviata un’adeguata sensibilizzazione alla cittadinanza. Intanto, il Dicastero servizi urbani (Dsu) ha riattivato le procedure con la grande distribuzione.