Regolamento nuova Bellinzona: una questione di rispetto per chi?
Segue da pagina 15 (...) la proposta di regolamento, la parità dei costi tra il prima e il dopo non è portata tanto a giustificazione, quanto piuttosto a conferma che la nuova gestione non costa più della precedente, intesa come somma degli ex comuni. È una constatazione, che dovrebbe tranquillizzare, le giustificazioni in realtà sono altre, basterebbero forse anche solo quelle evidenziate nel significativo confronto con altre realtà cittadine svizzere paragonabili. È giusto parlare di rispetto, ma non nel senso inteso dalla suddetta tesi. Infatti, non si vede bene come i nuovi compensi possano rappresentare una mancanza di riguardo per coloro che questo lavoro lo svolgevano prima, in esecutivi di pura milizia, quando ora parliamo in pratica di semiprofessionismo, peraltro già previsto in sede di studio aggregativo. Questo aspetto del regolamento non toglie nulla all’apprezzamento per coloro che, con impiego di tempo e indennità variabili, a dipendenza delle situazioni locali, hanno gestito con impe- gno il bene pubblico fino al 2 aprile 2017, avendo comunque a disposizione amministrazioni efficienti. Pare piuttosto che sia il dissenso attuale nei confronti delle retribuzioni del nuovo esecutivo a non essere molto rispettoso, cioè il non voler riconoscere che la mutata situazione chiede più responsabilità e non lascia molto spazio per fare altro. E non è tanto la quantità di tempo a essere in discussione, bensì, ad esempio, l’impegno legato al tipo e al numero dei dossier da esaminare, al peso delle decisioni da prendere e, non da ultimo, alla gestione di un’organizzazione di 1’400 persone. Per la nuova Città di Bellinzona di lavoro ne è già stato svolto molto, parecchio ne resta da fare e il regolamento in questione prevede molte altre misure indi- spensabili per il buon funzionamento del nuovo comune. Mi auguro sia approvato, come ha già fatto la maggioranza del Consiglio comunale, così da poter fare un altro passo avanti.