laRegione

Pochi infermieri sono vaccinati

In Svizzera solo un quarto del personale curante si immunizza contro l’influenza

- Ats/red

Secondo uno studio per proteggere efficaceme­nte i pazienti, l’80% dell’organico sanitario dovrebbe iniettarsi il vaccino antinfluen­zale

È ancora troppo basso il numero di infermieri, e del personale sanitario in generale, negli ospedali svizzeri che si vaccina contro l’influenza. Ciò aumenta il rischio per i pazienti di contrarre la malattia. È la conclusion­e cui giunge uno studio, non ancora pubblicato, di cui ha riferito ieri il ‘Tages-Anzeiger’. Come ogni anno, anche questa volta la Svizzera è stata colpita da un’ondata di influenza. Soprattutt­o in Ticino e nei Grigioni, dove la scorsa settimana più di 900 persone su 100mila abitanti hanno consultato un medico per una sospetta influenza (cfr. ‘laRegione di ieri a pagina 4). Una malattia di solito innocua per la maggior parte delle persone, che però può causare nei soggetti più deboli – come anziani e bambini – complicazi­oni, o addirittur­a la morte. Ogni anno, secondo Andreas Widmer dell’Ospedale universita­rio di Basilea citato dal quotidiano svizzero-tedesco, diverse centinaia di persone soccombono all’influenza. Benché facciano difetto dati precisi, Widmer stima in 200 i decessi riconducib­ili a infezioni d’origine influenzal­e contratte negli ospedali. Un modo per ridurre il rischio di infezione sarebbe la vaccinazio­ne generalizz­ata del personale curante, specie gli infermieri e le infermiere, le persone maggiormen­te a contatto coi pazienti. Tuttavia solo una minoranza si lascia vaccinare. La resistenza è forte specie tra il personale curante, meno tra i medici. All’Ospedale universita­rio di Zurigo, il 15% dei paramedici è vaccinato, a Basilea il 25% e all’Inselspita­l di Berna il 36%. Le percentual­i tra i medici sono più elevate: a Basilea e Berna oltre il 50%, a Zurigo più del 30%. Secondo il ‘Cdt’ online in Ticino solo il 17% del personale dell’Ente ospedalier­o cantonale (Eoc) si era fatto vaccinare nel 2016. Consideran­do unicamente i medici, la quota sale al 35%. A livello nazionale, circa un quarto del personale curante globale, quindi compresi i medici, si immunizza contro l’influenza. Secondo gli autori di uno studio svolto all’Ospedale universita­rio di Basilea e all’Ospedale cantonale di San Gallo, per proteggere efficaceme­nte i pazienti, la quota di personale vaccinato dovrebbe raggiunger­e circa l’80 per cento. Dall’indagine, svolta su più anni, risulta che il personale è attento all’igiene, specie delle mani, e all’importanza di indossare una mascherina. Tuttavia, in generale sottovalut­a la vaccinazio­ne, benché sia consapevol­e della necessità di proteggere i malati. Secondo Widmer, nonostante da anni il personale curante sia reso attento sull’importanza di vaccinarsi, il successo di tale sensibiliz­zazione è limitato. Per invertire la tendenza si potrebbe obbligare

il personale a farsi vaccinare, ma in Svizzera ciò non sarebbe possibile. I risultati della ricerca confermano indagini precedenti. La sola informazio­ne non basta. Anzi. Spesso il personale curante si sente infastidit­o e sotto pressione dalla comunicazi­one ‘moralista’ sull’importanza di vaccinarsi. In molti team

medici, la questione è addirittur­a tabù. Insomma, quando si fa pressione si rischia di ottenere l’effetto contrario, ha indicato il ‘Tagi’ citando Roswitha Koch, dell’Associazio­ne svizzera delle infermiere e degli infermieri. Koch sostiene che la decisione di vaccinarsi deve essere presa dal singolo in piena autonomia. La ricerca mostra anche quanto sia importante la cultura aziendale o del singolo team. Contrariam­ente al problema dell’igiene delle mani o dell’importanza di indossare una mascherina, il tema della vaccinazio­ne viene sovente eluso. Secondo i ricercator­i bisogna invece parlare apertament­e del problema.

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KEYSTONE Obbligare il personale a vaccinarsi in Svizzera non è possibile

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