Un Ente, ma due mandati
La messa in rete delle case anziani di Chiasso e Balerna non toglierà il controllo strategico Il Municipio balernitano risponde ai dubbi di Damiana Chiesa (Sinistra). Il ‘contratto’ fisserà prestazioni, qualità e modalità di finanziamento.
Dall’autunno prossimo la gestione del Centro degli anziani di Balerna passerà nelle mani di un Ente autonomo di diritto comunale, espressione dell’‘alleanza’ tra Chiasso e Balerna. Il controllo sulla strategia della struttura, però, rimarrà nelle mani dell’autorità locale. Ci tiene a ribadirlo il Municipio di Balerna, al lavoro con i colleghi della città di confine nell’ambito di un gruppo ad hoc per organizzare la messa in rete degli istituti, ovvero il Centro balernitano e le Case Soave e Giardino di Chiasso. La cinghia di trasmissione tra le amministrazioni e l’Ente, che farà capo a un Consiglio, sarà il mandato di prestazione sottoscritto dai due esecutivi; il Cantone dal canto suo stipulerà un unico contratto. E questo è il punto che al Municipio di Balerna guidato dal sindaco Luca Pagani sta a cuore, come traspare dalla risposta agli interrogativi rivolti dalla capogruppo in Consiglio comunale de ‘La Sinistra’ Damiana Chiesa. Insomma, nessuna ‘sudditanza’ di Balerna nei confronti di Chiasso; nessuna perdita di posizione del Comune in rapporto all’Ente, nella formula ispirato all’Ecam, l’Ente case anziani Mendrisiotto di Mendrisio. In realtà qualche timore c’era. E a dargli voce non è stata solo l’esponente socialista. Nell’ultima seduta di legislativo dai banchi del Plr Roberto Cattaneo aveva esternato le sue perplessità. Anche perché si sarebbe aspettato maggiori ragguagli – pure fra le righe dei preventivi – sull’operazione. Tanto più a fronte di un tema (il Centro anziani) delicato e in questi anni a tratti spinoso, sulla scia delle inchieste (e del processo, sfociato nella condanna di una ex assistente di cura) per i casi di maltrattamento. Non a caso in quella stessa aula consiliare l’interrogazione de ‘La Sinistra’ non era stata esente da pungolature, questa volta da parte del Ppd, che aveva ricordato come la direzione del dicastero fosse socialista fino a poco tempo fa. Al di là della polemica politica, guardando avanti, oggi alla consigliera Chiesa che si domanda se Balerna avrà ancora voce in capitolo, l’esecutivo conferma che nel mandato di prestazione si metteranno dei precisi paletti. Al suo interno, spiega, “verranno definite le prestazioni che l’Ente deve garantire a favore della cittadinanza, fissa gli aspetti qualitativi e quantitativi per la valutazione del risultato e regola le modalità di finanziamento”. In ogni caso, come ribadisce ancora il Municipio, l’Ente sarà “dotato di personalità giuridica propria e disporrà non soltanto di autonomia amministrativa, bensì anche di autonomia strategica”. In sostanza, la direzione operativa della rete verrà affidata a Fabio Maestrini, attuale direttore degli istituti sociali chiassesi, mentre uno statuto – destinato a passare al vaglio di entrambi i legislativi – regolerà le condizioni. I Comuni potranno farsi sentire, fa sapere il Municipio, tramite i rispettivi rappresentanti, che siederanno nel Consiglio dell’Ente. Resta ancora da chiarire però, a quanto pare, quali saranno gli equilibri interni. Appare invece nitido il destino del personale: se lo desidera, puntualizza l’autorità comunale, “potrà continuare la sua attività presso il Centro anziani”. Ciò che conta, e che auspica il Municipio, è che si adotti un solo contratto di lavoro per tutti i dipendenti dei tre istituti e che ricalchi il contratto collettivo applicato nelle strutture del cantone. “Non appena possibile – si rende noto alla consigliera comunale – verranno coinvolte le parti interessate”. Quanto all’informazione a ospiti e parenti? Saranno aggiornati “regolarmente”, si assicura: “A tale scopo verranno organizzati degli incontri e inviate delle comunicazioni scritte”.
‘Il reparto protetto si farà’
In Damiana Chiesa resisteva poi un ultimo dubbio: il reparto Alzheimer immaginato al Centro si farà? La risposta è affermativa: il servizio dedicato a ospiti affetti da demenze sarà “realizzato come previsto”. Già votati l’aprile scorso i 670mila franchi per la progettazione delle nuove opere, il risanamento effettivo della struttura seguirà, riconferma l’esecutivo. La richiesta di credito per l’ampliamento e la creazione del reparto protetto approderà sui banchi consiliari.