Un preavviso sugli assessment
Agustoni, autore del rapporto: potrebbe essere la futura Commissione giudiziaria a deciderli
Assessment sì, assessment no. Sullo sfondo l’imminente elezione del procuratore generale. L’Ufficio presidenziale (Up) del Gran Consiglio – in base alla Costituzione cantonale il parlamento è autorità di nomina delle toghe – ha fatto eseguire una valutazione delle capacità attitudinali e organizzative dei quattro aspiranti pg. La Commissione di esperti indipendenti – che per mandato costituzionale è chiamata, con relativo preavviso al Legislativo, ad esprimersi sull’idoneità di coloro che si candidano per la prima volta a una carica in magistratura – ha però ritenuto non determinanti per i propri giudizi gli assessment condotti dall’Istituto di psicologia applicata della Zhaw di Zurigo. In buona sostanza li ha cestinati. Le polemiche non sono mancate. Maurizio Agustoni prova a gettare acqua sul fuoco: «Considerata l’importanza istituzionale della figura del procuratore generale, quello che conta è che la nomina, il prossimo mese in parlamento, del subentrante di John Noseda goda del più ampio consenso possibile e quindi di una forte legittimazione». In quanto capogruppo (del Ppd), Agustoni fa parte dell’Up del Gran Consiglio. Non solo.
Ha stilato il rapporto, approvato lo scorso autunno dal parlamento, che introduce alcuni correttivi al vigente sistema di reclutamento di giudici e procuratori pubblici. Uno di questi è proprio l’assessment.
Per evitare in futuro incomprensioni fra Gran Consiglio e Commissione d’esperti, non sarebbe meglio prevedere per legge gli assessment?
Personalmente non lo ritengo necessario. La decisione di far capo agli assessment andrebbe presa di volta in volta, alla luce della situazione specifica. Questo genere di valutazioni penso che non serva per i magistrati uscenti che postulano la ricandidatura alla medesima carica. Già oggi, infatti, il parlamento dispone dei preavvisi del Consiglio della magistratura su giudici e procuratori che sollecitano un nuovo mandato. Così come non serve, credo, se per esempio alla funzione di giudice d’Appello concorrono solo pretori, essendo già, questi, dei magistrati giudicanti.
D’accordo, ma qualora vengano ritenuti necessari, chi dovrebbe decidere di sottoporre i candidati a un assessment? La Commissione di esperti?
Gli esperti hanno già detto di non voler assumersi questo compito. Potrebbe allora essere attribuito alla futura Commissione giudiziaria del Gran Consiglio. Se sarà lei a deciderli, bisognerà però non trasformare gli assessment in un secondo parere di idoneità.
Si spieghi meglio.
Occorrerà evitare il rischio di mettere in contrapposizione l’esito dell’assessment e il preavviso della Commissione di esperti. Quest’ultima dovrà dirci, come oggi, se la persona, considerata la sua preparazione sul piano giuridico, è idonea o no a svolgere la funzione in magistratura alla quale si è candidata. L’assessment dovrà fornirci altre informazioni. E cioè se l’aspirante magistrato è in grado per esempio di decidere sotto stress, di sopportare un importante carico di lavoro, di condurre un interrogatorio, di guidare un team di persone. L’assessment dovrebbe essere dunque un ulteriore strumento di valutazione. Il quale insieme ad altri elementi – che già ora peraltro il parlamento considera, come la situazione personale del candidato, l’età eccetera – contribuirà, spero, a scegliere i profili migliori.
Torniamo alla Commissione giudiziaria, altro correttivo all’attuale sistema di nomina indicato nel suo rapporto che lo scorso novembre la maggioranza del Gran Consiglio ha accolto. Quali compiti dovrebbe avere, oltre eventualmente a quello di disporre gli assessment?
Composizione e compiti di questa commissione verranno definiti nell’ambito della revisione, in corso, della legge sul parlamento cantonale. Dovrebbe, secondo me, poter anche proporre al plenum l’elezione di questo o quel candidato, tenuto conto pure del preavviso della Commissione di esperti. In tal caso, sarà fondamentale che la ‘Giudiziaria’ interagisca costantemente e con la massima franchezza con la Commissione di esperti. Fermo restando che il preavviso degli esperti non è vincolante per il parlamento. È il Gran Consiglio che ha la responsabilità di eleggere i magistrati.