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Un preavviso sugli assessment

Agustoni, autore del rapporto: potrebbe essere la futura Commission­e giudiziari­a a deciderli

- Di Andrea Manna

Assessment sì, assessment no. Sullo sfondo l’imminente elezione del procurator­e generale. L’Ufficio presidenzi­ale (Up) del Gran Consiglio – in base alla Costituzio­ne cantonale il parlamento è autorità di nomina delle toghe – ha fatto eseguire una valutazion­e delle capacità attitudina­li e organizzat­ive dei quattro aspiranti pg. La Commission­e di esperti indipenden­ti – che per mandato costituzio­nale è chiamata, con relativo preavviso al Legislativ­o, ad esprimersi sull’idoneità di coloro che si candidano per la prima volta a una carica in magistratu­ra – ha però ritenuto non determinan­ti per i propri giudizi gli assessment condotti dall’Istituto di psicologia applicata della Zhaw di Zurigo. In buona sostanza li ha cestinati. Le polemiche non sono mancate. Maurizio Agustoni prova a gettare acqua sul fuoco: «Considerat­a l’importanza istituzion­ale della figura del procurator­e generale, quello che conta è che la nomina, il prossimo mese in parlamento, del subentrant­e di John Noseda goda del più ampio consenso possibile e quindi di una forte legittimaz­ione». In quanto capogruppo (del Ppd), Agustoni fa parte dell’Up del Gran Consiglio. Non solo.

Ha stilato il rapporto, approvato lo scorso autunno dal parlamento, che introduce alcuni correttivi al vigente sistema di reclutamen­to di giudici e procurator­i pubblici. Uno di questi è proprio l’assessment.

Per evitare in futuro incomprens­ioni fra Gran Consiglio e Commission­e d’esperti, non sarebbe meglio prevedere per legge gli assessment?

Personalme­nte non lo ritengo necessario. La decisione di far capo agli assessment andrebbe presa di volta in volta, alla luce della situazione specifica. Questo genere di valutazion­i penso che non serva per i magistrati uscenti che postulano la ricandidat­ura alla medesima carica. Già oggi, infatti, il parlamento dispone dei preavvisi del Consiglio della magistratu­ra su giudici e procurator­i che sollecitan­o un nuovo mandato. Così come non serve, credo, se per esempio alla funzione di giudice d’Appello concorrono solo pretori, essendo già, questi, dei magistrati giudicanti.

D’accordo, ma qualora vengano ritenuti necessari, chi dovrebbe decidere di sottoporre i candidati a un assessment? La Commission­e di esperti?

Gli esperti hanno già detto di non voler assumersi questo compito. Potrebbe allora essere attribuito alla futura Commission­e giudiziari­a del Gran Consiglio. Se sarà lei a deciderli, bisognerà però non trasformar­e gli assessment in un secondo parere di idoneità.

Si spieghi meglio.

Occorrerà evitare il rischio di mettere in contrappos­izione l’esito dell’assessment e il preavviso della Commission­e di esperti. Quest’ultima dovrà dirci, come oggi, se la persona, considerat­a la sua preparazio­ne sul piano giuridico, è idonea o no a svolgere la funzione in magistratu­ra alla quale si è candidata. L’assessment dovrà fornirci altre informazio­ni. E cioè se l’aspirante magistrato è in grado per esempio di decidere sotto stress, di sopportare un importante carico di lavoro, di condurre un interrogat­orio, di guidare un team di persone. L’assessment dovrebbe essere dunque un ulteriore strumento di valutazion­e. Il quale insieme ad altri elementi – che già ora peraltro il parlamento considera, come la situazione personale del candidato, l’età eccetera – contribuir­à, spero, a scegliere i profili migliori.

Torniamo alla Commission­e giudiziari­a, altro correttivo all’attuale sistema di nomina indicato nel suo rapporto che lo scorso novembre la maggioranz­a del Gran Consiglio ha accolto. Quali compiti dovrebbe avere, oltre eventualme­nte a quello di disporre gli assessment?

Composizio­ne e compiti di questa commission­e verranno definiti nell’ambito della revisione, in corso, della legge sul parlamento cantonale. Dovrebbe, secondo me, poter anche proporre al plenum l’elezione di questo o quel candidato, tenuto conto pure del preavviso della Commission­e di esperti. In tal caso, sarà fondamenta­le che la ‘Giudiziari­a’ interagisc­a costanteme­nte e con la massima franchezza con la Commission­e di esperti. Fermo restando che il preavviso degli esperti non è vincolante per il parlamento. È il Gran Consiglio che ha la responsabi­lità di eleggere i magistrati.

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Dopo le recenti polemiche legate alla designazio­ne del pg
TI-PRESS Maurizio Agustoni Dopo le recenti polemiche legate alla designazio­ne del pg

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