laRegione

Il piano B dei promotori di No Billag

La Ssr come parte dell’offerta degli operatori via cavo

-

Senza il canone per la Ssr sarebbe senz’altro dura andare avanti, ma potrebbe sopravvive­re. Lo hanno ribadito ieri i promotori dell’iniziativa ‘No Billag’, che a Zurigo hanno presentato alcune varianti di finanziame­nto. La loro idea è che le emissioni Ssr facciano parte dell’offerta di base degli operatori via cavo come Swisscom, Sunrise, Upc e altri cabloopera­tori. I clienti avrebbero poi la possibilit­à di scegliere tra i vari prodotti dell’emittente pubblica. Secondo una prima variante, il pacchetto Ssr costerebbe 168 franchi all’anno. Esso comprender­ebbe Srf1, Rts1 e Rsi1. La seconda prevede un taglio del 50% della pubblicità. Il pacchetto Ssr costerebbe così 216 franchi l’anno. La terza opzione: per ogni regione linguistic­a sarà disponibil­e un’emittente liberament­e fruibile. Il finanziame­nto verrebbe assicurato da un incremento della pubblicità trasmessa. Questa variante, come ammettono gli stessi fautori di ‘No Billag’, appare irrealisti­ca, tenuto conto dell’evoluzione del mercato pubblicita­rio televisivo. La quarta variante prevede un’emittente di sola informazio­ne per regione linguistic­a (Srf Info, Rts Info e Rsi Info) visibile liberament­e. Ogni regione linguistic­a avrebbe poi un’emittente Ssr inclusa nell’offerta di base degli operatori via cavo: il costo sarebbe di 8 franchi al mese. Gli svizzero-tedeschi potrebbero poi abbonarsi per ulteriori 6 franchi al mese a Srf2. I canali Rts2 e Rsi2 verrebbero invece chiusi e sostituiti da un’offerta web finanziabi­le mediante pubblicità oppure facendo ricorso al sistema Pay-on-Demand. Nella Svizzera tedesca questa variante costerebbe quindi 168 franchi all’anno, mentre nelle altre due regioni (senza Srf2) 96 franchi. I promotori dell’iniziativa non escludono un finanziame­nto pubblico, sebbene quest’ultimo sia in contraddiz­ione con la loro proposta di modifica costituzio­nale. Confederaz­ione e Cantoni potrebbero quindi sborsare da 50 a 300 milioni di franchi. In questo modo, l’emittente pubblica potrebbe racimolare globalment­e fino a 550 milioni e forse di più. Tale somma è assai inferiore agli 1,2 miliardi di oggi, ma permettere­bbe alla Ssr, seppur ridimensio­nata, di continuare ad essere leader nel mercato televisivo.

Zurigo consiglia la bocciatura

In caso di approvazio­ne dell’iniziativa ‘No Billag’, sarebbero 2’800 le persone che rischiano di perdere il lavoro a Zurigo. Lo ha indicato ieri l’esecutivo cittadino in risposta a un’interpella­nza parlamenta­re. La cifra tiene conto delle persone che lavorano per i canali Srf, per la società di produzione tpc e per la direzione generale della Ssr nelle sedi di Zurigo. L’abolizione del canone radiotelev­isivo andrebbe anche a colpire pesantemen­te il settore cinematogr­afico ed avrebbe conseguenz­e sull’intero settore dei media svizzero.

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland