laRegione

La terra ha tremato 1’230 volte

Silvio Seno: non si può pensare che il nostro territorio sia esente da rischi. In Ticino la pericolosi­tà sismica è considerat­a molto bassa.

- Di Fabio Barenco

Sono state circa 1’230 le scosse sismiche in Svizzera nel 2017. La più forte, di magnitudo 4,6, è stata registrata il 3 marzo a Urnerboden, in una zona al confine fra i cantoni di Uri, Svitto e Glarona. È stata anche la maggiore misurata negli ultimi dieci anni. È quanto ha rilevato il Servizio sismico svizzero (Sed) del Politecnic­o federale di Zurigo in una nota diffusa ieri, facendo un bilancio dei movimenti tellurici avvenuti l’anno scorso nel Paese e nelle regioni limitrofe. “La Svizzera è una terra di sismi”, si legge nel comunicato. Una definizion­e forse un po’ forte pensando al nostro Paese in confronto ad altre realtà. Non per forza, sostiene Silvio Seno, direttore dell’Istituto di scienze della terra della Supsi: «C’è la tendenza nell’opinione pubblica a pensare che la Svizzera sia al riparo da terremoti medio-forti. L’espression­e usata dal Politecnic­o serva a spiegare che anch’essa può essere soggetta a scosse sismiche, non catastrofi­che come in altre zone del pianeta, ma che richiedono una certa attenzione. Non si può cioè pensare che la Svizzera sia esente da questo pericolo».

Il sisma avvenuto lo scorso anno a Urnerboden è stato avvertito in gran parte del Paese, provocando anche danni di lieve entità ad alcuni edifici in prossimità dell’epicentro. Il secondo sisma più forte del 2017 è invece stato quello di magnitudo 4,3, registrato il primo luglio con epicentro a Château-d’Oex nel Canton Vaud. L’ultimo terremoto forte, di magnitudo 4,9 si era verificato l’8 settembre 2005 nei pressi di Vallorcine, in Francia vicino al confine svizzero nei pressi di Martigny in Vallese. Negli ultimi anni non si è quindi mai superata la soglia di magnitudo 5. «I terremoti che si possono verificare in Svizzera hanno delle magnitudo paragonabi­li a quelle che da due anni stanno colpendo l’Italia centrale. Un terremoto come quello capitato ad Amatrice può però avere lougo anche nel nostro Paese ed è già successo in passato: l’ultimo è avvenuto nel 1946 a Sierre e ha raggiunto una magnitudo poco superiore a 6. Un altro simile si era verificato circa cento anni prima a Visp», sottolinea Seno. Un terremoto di questa portata avviene una volta ogni 50-150 anni, si legge nella nota del Sed. E in Ticino? «Nel cantone la pericolosi­tà sismica è considerat­a molto bassa. Ciò non significa che un terremoto non possa capitare, ma solo che è estremamen­te raro. Le regioni più sensibili sono piuttosto i Grigioni, il Vallese e la zona di Basilea, dove è anche avvenuto il terremoto più catastrofi­co nel 1356», rileva Seno.

Quali sarebbero le conseguenz­e di un simile evento? «Un terremoto forte potrebbe provocare anche danni consistent­i: il patrimonio costruito è aumentato sempre di più e di conseguenz­a l’esposizion­e è grande. Oggi ci sono normative adeguate, ma parte del patrimonio edilizio è precedente a queste norme. Questi sono i casi più delicati», afferma Seno. L’alto numero di terremoti registrati lo scorso anno è in buona parte legato al potenziame­nto delle stazioni di rilevament­o, ha rilevato il Sed: le stazioni oggi sono in grado di misurare anche terremoti molto deboli e l’anno scorso questi ‘microsismi’ di magnitudo inferiore a 1 sono stati più di 700. «La registrazi­one di microterre­moti è molto utile per capire quali zone sono attive. Non servono per fare previsioni, perché ciò non è possibile, però aiutano a capire il funzioname­nto della crosta terrestre più in dettaglio», spiega Seno.

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SERVIZIO SISMICO SVIZZERO Grigioni, Vallese e la zona di Basilea sono le regioni più a rischio

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