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Un solo lobbista per parlamenta­re

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In futuro, ciascun parlamenta­re dovrebbe poter rilasciare una tessera di accesso a Palazzo federale a un solo lobbista, e non a due come spesso accade oggi. Lo ha deciso la Commission­e delle istituzion­i politiche del Consiglio degli Stati (Cip-S), in applicazio­ne a due iniziative parlamenta­ri inoltrate, rispettiva­mente, dal ‘senatore’ Didier Berberat (Ps/Ne) e dall’ex consiglier­e nazionale, oggi agli Stati, Andrea Caroni (Plr/Ar). Invece di un accreditam­ento dei lobbisti, nella revisione della legge sul parlamento da porre in consultazi­one, la CipS ha deciso per 6 voti a 4 e 2 astensioni che “la responsabi­lità riguardant­e l’accesso dei rappresent­anti di interessi spetti, come è avvenuto finora, ai parlamenta­ri”. Tuttavia, sottolinea una nota diffusa ieri dai servizi parlamenta­ri, il numero dei lobbisti all’interno del parlamento dev’essere limitato: in futuro ciascun parlamenta­re dovrebbe infatti poter rilasciare una tessera di accesso per un solo lobbista. L’altra tessera sarebbe riservata a un familiare o a un collaborat­ore personale.

Come chiesto dall’iniziativa parlamenta­re, i lobbisti dovranno inoltre fornire indicazion­i circa i loro datori di lavoro e i loro mandati. In tal modo è attuata anche l’iniziativa parlamenta­re Caroni. Occorrerà poi disciplina­re a livello legislativ­o, prosegue la nota, che i parlamenta­ri siano tenuti ad accompagna­re i visitatori di giornata da essi accolti sotto il ‘cupolone’: in tal modo si vuole precludere ai lobbisti la possibilit­à di accedere al parlamento spacciando­si da visitatori di giornata e aggirando così le nuove regole di accesso.

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