Oggi il tanto atteso giorno di Donald Trump a Davos
Il presidente statunitense Donald Trump fino al giorno prima era una sorta di convitato di pietra evocato direttamente o indirettamente in tutti i discorsi dei leader succedutisi al podio del Wef, da Angela Merkel a Emmanuel Macron. Poi ieri in mattinata si è materializzato e nel pomeriggio ha incontrato nell’ordine la premier britannica Theresa May e il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Oggi, prima dell’atteso discorso ai ‘davosiani’, incontrerà brevemente il presidente della Confederazione Alain Berset e i consiglieri federali Johan Schneider-Ammann e Ignazio Cassis. L’ospite d’onore di ieri era comunque Theresa May che come è d’obbligo al Wef di Davos ha incensato le virtù del libero scambio. “Non possiamo andare in direzione diversa dal rispetto delle regole del libero mercato” e “anche quando uscirà dall’Unione europea, il Regno Unito continuerà a essere un difensore globale del libero commercio”, ha affermato la premier britannica senza comunque spiegare come farà visto che si trova nella scomoda situazione di gestire la Brexit e nello stesso tempo cercare di mantenere rapporti duraturi con gli ex soci di un club libero-scambista, inteso come l’Ue, che non vogliono sentire parlare di limiti all’accesso al mercato europeo, isole comprese. Ma questi sono i misteri della politica di questi anni. Nel suo discorso Theresa May ha anche accennato agli sconfitti della globalizzazione. “Bisogna agire con forza per aiutare le persone a beneficiare della crescita globale e assicurare il lavoro di domani”, ha affermato sottolineando che “una parte della retorica a favore del libero scambio deve essere abbinata all’azione”, e l’Organizzazione mondiale del commercio (Wto) ad esempio deve aggiornare i propri standard sul fronte dei servizi e dell’economia digitale per affrontare meglio le nuove sfide”. “Il progresso tecnologico – ha aggiunto – è fondamentale per lo sviluppo dell’umanità, ma solleva anche nuove sfide che dobbiamo affrontare”, a partire dal rischio che le persone possano perdere il loro lavoro. Parole di Theresa May.