‘Il Rabadan rovina gli affari’
Chiudere parzialmente accessi e marciapiedi con barriere e nastri che delimitano la Città del Carnevale 20 giorni prima dell’apertura del Rabadan è una misura esagerata. Lo pensano alcuni commercianti di piazza Indipendenza che hanno scritto una lettera al Municipio di Bellinzona. “Diventa difficile trovare il piacere di soffermarsi davanti alle vetrine dei nostri negozi transennati, o anche solo attraversare la piazza considerato come lo sguardo incroci solo un monumento protetto da tubi di metallo”, spiegano. “Riteniamo altresì estremamente scorretto che questo sia concesso a beneficio della sicurezza e dei controlli del Carnevale (cosa in sé comprensibile nel corso della manifestazione) senza tenere minimamente conto dei danni finanziari che vengono arrecati a noi commercianti se la misura di sicurezza viene adottata in assenza di pericolo”. Chi scrive la lettera ritiene che non è stato rispettato il principio di proporzionalità e si dice penalizzato ulteriormente in un momento di crisi generalizzata dei commerci. Sul tema abbiamo interpellato il presidente della Società dei commercianti di Bellinzona Ottaviano Torriani, che si dice all’oscuro della lettera e dei tempi tecnici necessari per i preparativi della manifestazione. E sottolinea: «Ci vogliono tolleranza e buonsenso da entrambe le parti: negozianti e partecipanti al Rabadan».
Cercansi correttivi per il mercato
Alcune segnalazioni sono giunte anche da parte di commercianti la cui vetrina viene coperta dal mercato cittadino. Torriani sottolinea che della questione se ne occuperà la commissione mercato, cercando di tenere in considerazione le esigenze di tutte le parti coinvolte. Per quanto riguarda i mercatini di Natale, è invece già stato deciso che non saranno ammesse più di 180 bancarelle (nel 2017 erano oltre 200). SAM