Verso la tassa sul sacco
Dsu al lavoro per adeguare le misure al regolamento sulla spazzatura, ineluttabile dopo la votazione popolare
Referendum leghista preannunciato sul ‘Mattino’ permettendo, la tassa sul sacco, votata dalla popolazione ticinese, prima o poi, verrà introdotta anche a Lugano. E la Città sta adeguando le necessarie misure. Abbiamo fatto il punto alla situazione con il vicesindaco e titolare del Dicastero sicurezza e spazi urbani (Dsu) Michele Bertini. Rientra in questo esercizio anche il completamento su tutto il territorio della rete dei contenitori interrati. A Cadro, dove esiste già un ecocentro, sorgeranno nuovi contenitori interrati per i quali ieri il Municipio ha stanziato un milione di franchi. Scopo: consentire al cittadino di depositare rifiuti soprattutto quelli riciclabili (carta, vetro, alluminio e latta) vicino a casa. Quanto ai furbetti che non rispettano le normative, di recente la Città si è dotata di videocamere mobili come esistono nei Comuni dove la tassa sul sacco è già in vigore. Sì, perché occorre sorvegliare visto che, osserva Bertini, «purtroppo il deposito abusivo di rifiuti di vario genere, presso i contenitori o nel bosco, figlio della maleducazione, è da sanzionare (vedi infografica). C’è anche ancora chi butta elettrodomestici nel bosco». Lugano «si è dotata di un’ordinanza contro il littering il cui spirito è stato adottato da tanti Comuni ed è stato inserito nella recente modifica della legge sull’ordine pubblico», ricorda il titolare del Dsu. La Città «vuole permettere ai cittadini di riciclare di più riempendo il sacco il meno possibile, affinché possano anche risparmiare». Come? Adeguando la logistica per agevolare il deposito di rifiuti che a Lugano si basa su tre livelli. Dapprima, la raccolta capillare su tutto il territorio dei rifiuti solidi urbani (Rsu), del vetro e della carta con contenitori interrati. Poi, con gli ecopunti per la raccolta dei principali rifiuti riciclabili e non (Rsu, vetro, carta, alluminio, latta, pile) mediante contenitori interrati (eccetto le pile). Infine ci sono gli ecocentri per la consegna di ogni tipo di rifiuto (inclusi ingombranti e speciali).
Occhi aperti pure sulla plastica
Perché non si è pensato alle plastiche che finiscono nel sacco? «È una domanda ricorrente. Noi, per ora, seguiamo le disposizioni dell’Ufficio federale dell’ambiente e del Dipartimento del territorio – risponde Bertini –. Oggi le difficoltà tecnico-gestionali della raccolta e del riciclaggio della plastica non hanno un bilancio economico e ambientale favorevole. Perciò, le disposizioni federali sono di smaltire la plastica assieme agli Rsu. Ma teniamo gli occhi aperti e se dovesse cambiare qualcosa siamo pronti ad adeguarci».