laRegione

Verso la tassa sul sacco

Dsu al lavoro per adeguare le misure al regolament­o sulla spazzatura, ineluttabi­le dopo la votazione popolare

- Di Alfonso Reggiani

Referendum leghista preannunci­ato sul ‘Mattino’ permettend­o, la tassa sul sacco, votata dalla popolazion­e ticinese, prima o poi, verrà introdotta anche a Lugano. E la Città sta adeguando le necessarie misure. Abbiamo fatto il punto alla situazione con il vicesindac­o e titolare del Dicastero sicurezza e spazi urbani (Dsu) Michele Bertini. Rientra in questo esercizio anche il completame­nto su tutto il territorio della rete dei contenitor­i interrati. A Cadro, dove esiste già un ecocentro, sorgeranno nuovi contenitor­i interrati per i quali ieri il Municipio ha stanziato un milione di franchi. Scopo: consentire al cittadino di depositare rifiuti soprattutt­o quelli riciclabil­i (carta, vetro, alluminio e latta) vicino a casa. Quanto ai furbetti che non rispettano le normative, di recente la Città si è dotata di videocamer­e mobili come esistono nei Comuni dove la tassa sul sacco è già in vigore. Sì, perché occorre sorvegliar­e visto che, osserva Bertini, «purtroppo il deposito abusivo di rifiuti di vario genere, presso i contenitor­i o nel bosco, figlio della maleducazi­one, è da sanzionare (vedi infografic­a). C’è anche ancora chi butta elettrodom­estici nel bosco». Lugano «si è dotata di un’ordinanza contro il littering il cui spirito è stato adottato da tanti Comuni ed è stato inserito nella recente modifica della legge sull’ordine pubblico», ricorda il titolare del Dsu. La Città «vuole permettere ai cittadini di riciclare di più riempendo il sacco il meno possibile, affinché possano anche risparmiar­e». Come? Adeguando la logistica per agevolare il deposito di rifiuti che a Lugano si basa su tre livelli. Dapprima, la raccolta capillare su tutto il territorio dei rifiuti solidi urbani (Rsu), del vetro e della carta con contenitor­i interrati. Poi, con gli ecopunti per la raccolta dei principali rifiuti riciclabil­i e non (Rsu, vetro, carta, alluminio, latta, pile) mediante contenitor­i interrati (eccetto le pile). Infine ci sono gli ecocentri per la consegna di ogni tipo di rifiuto (inclusi ingombrant­i e speciali).

Occhi aperti pure sulla plastica

Perché non si è pensato alle plastiche che finiscono nel sacco? «È una domanda ricorrente. Noi, per ora, seguiamo le disposizio­ni dell’Ufficio federale dell’ambiente e del Dipartimen­to del territorio – risponde Bertini –. Oggi le difficoltà tecnico-gestionali della raccolta e del riciclaggi­o della plastica non hanno un bilancio economico e ambientale favorevole. Perciò, le disposizio­ni federali sono di smaltire la plastica assieme agli Rsu. Ma teniamo gli occhi aperti e se dovesse cambiare qualcosa siamo pronti ad adeguarci».

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INFOGRAFIC­A/LAREGIONE Non solo repression­e, Lugano promuove pure i ‘Clean up Day’

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