Domani è un altro teatro
Quattro spettacoli di compagnie svizzere che indagano, esplorando nuove forme espressive, il tema dell’infanzia
Possiamo quasi considerarlo il nucleo di LuganoInScena, questo Focus che porta lo stesso nome dell’intera stagione, quel ‘Domani’ che il direttore Carmelo Rifici aveva presentato, mesi fa, come un “atto di fiducia”, quasi un invito a conservare almeno un po’ di speranza nel futuro. Tuttavia questo Focus non rappresenta solo il cuore della stagione 2017-18, ma sembra quasi condensare tutta l’idea di teatro che Rifici sta portando avanti con LuganoInScena: spettacoli che interroghino il presente proponendo domande più che fornendo risposte, attenzione alla scena svizzera e internazionale, “sfidando” in questo il gusto degli spettatori ticinesi abituati perlopiù al teatro italiano, e a quelle forme di espressione che ripartono dalle sperimentazioni degli anni Sessanta e Settanta uscendo dal palcoscenico e mettendo in discussione il rapporto tra attore e spettatore e anche tra il teatro e le altre forme artistiche. I quattro spettacoli – ma per alcuni sarebbe forse più corretto parlare di installazioni, non fosse che l’idea è proprio lasciar perdere le definizioni – che compongono il Focus e la rassegna Cinergia di Marco Müller di cui si dirà dopo si muovono appunto in questo spazio. E declinano il tema del domani indagando il mondo di bambini e ragazzi, cercando – almeno a giudicare da quanto presentato ieri in conferenza stampa – non tanto di riflettere sulle generazioni di domani, ma di riguadagnare quello sguardo mutevole e libero da pregiudizi dell’infanzia. Ad aprire la rassegna, venerdì 2 febbraio con repliche sabato e domenica, sarà ‘Nachlass. Pièces sans personnes’ del collettivo berlinese Rimini Protokoll (del quale fa parte lo svizzero Stefan Kaegi, vincitore dell’Anello Hans Reinhart nel 2015). Come il titolo suggerisce, non ci sono attori e lo spettatore è invitato a visitare otto stanze per scoprire il lascito di altrettante persone morte, il vuoto lasciato da chi ha scelto di lasciare questa vita. Secondo appuntamento del Focus, ‘Remember The Dragons’ della com
pagnia Berlin, già ospite del Festival internazionale del teatro con ‘Perhaps All The Dragons’ che, come il titolo stesso suggerisce, è un po’ l’antefatto di questo nuovo lavoro basato sulla condivisione e l’incontro e dedicato soprattutto ai ragazzi a partire dai 10 anni. Ad aprile, dall’11 al 15, avremo poi il debutto di ‘Nettles’, la nuova produzione della compagnia Trickster-p composta da Cristina Galbiati e Ilija Luginbühl e fresca vincitrice del Premio svizzero del teatro. Lo spettacolo indaga anche qui il tema dell’infanzia, ma i dettagli
dell’impianto scenico saranno presentati più avanti, essendo lo spettacolo frutto di una residenza artistica di Trickster-p al Lac. Infine, ‘Five Easy Pieces’ dello svizzero Milo Rau il 13 e 14 aprile, spettacolo da lui concepito a partire da un ripugnante caso di cronaca nera: gli abusi compiuti da Marc Dutroux, il Mostro di Marcinelle, che sequestrò e seviziò per mesi sei ragazze, solo due delle quali sopravvissero. A partire da questo episodio, Milo Rau costruisce una sorta di tribunale indagando il tema della manipolazione lavorando con bambini e
ragazzi tra i 9 e i 13 anni, coinvolti in questo “teatro per adulti”.
Cinergia Le convergenze di Marco Müller
Ad affiancare il Focus Domani, il progetto Cinergia curato da Marco Müller e dedicato alle convergenze tra cinema, teatro e musica. Una sorta di “apprendistato al disorientamento”, come lo ha definito ieri Müller, per superare gli steccati tra i vari linguaggi espressivi. Al di là della retorica, tra il 14 marzo ed
il 25 aprile, Lugano ospiterà alcuni protagonisti della scena artistica internazionale con incontri, laboratori e ovviamente i loro lavori teatrali e cinematografici: il montatore e regista Jacopo Quadri, la “bottega d’arte” Fanny & Alexander, ovvero Luigi de Angelis e Chiara Lagani, il regista e creatore di scene Romeo Castellucci della Socìetas Raffaello Sanzio, il documentarista olandese Frank Scheffer e Marco Martinelli ed Ermanna Montanari del Teatro delle Albe. Per informazioni: