Janko, l’alternativa del gol
Pier Tami analizza il ritiro romano appena concluso e parla della punta in predicato di firmare con il Lugano
Roma – Le “vacanze romane” del Lugano si sono concluse con l’amichevole contro la compagine toscana del Gavorrano e il rientro in Ticino. Alla ripresa della stagione manca poco più di una settimana ed è giunto il momento di stilare un bilancio della preparazione svolta. La seconda parte del campionato è alle porte, ma il mese di gennaio riserva ancora qualche giorno ai saldi (e non) post-natalizi. E allora, tanto vale togliersi subito il dente e affrontare d’entrata il tema del mercato, con un nome su tutti, quello dell’austriaco Marc Janko, da qualche settimana accostato al club del presidente Angelo Renzetti. Il quale Renzetti, di recente, si è detto molto ottimista sulla chiusura della trattativa… «Ho letto anch’io della sicurezza del presidente – afferma Pier Tami –. Non ho molto da aggiungere se non che per noi si tratterebbe di un giocatore in grado di garantirci alternative importanti che al momento ci mancano. La nostra manovra per andare in gol necessita di grande palleggio e azioni molto articolate e pulite. A volte non sarebbe male avere a disposizione alternative più semplici. Janko, per caratteristiche, ci consentirebbe di aprire con maggiore facilità difese arroccate, di trovare il gol su palla sporca, di avere soluzioni anche nel gioco aereo». Il tempo per finalizzare l’accordo non è più molto, ma il Lugano sembra vicino alla soluzione del rebus. Se son rose… Il mercato per il momento ha portato a Cornaredo il solo Krasniqi, a fronte delle uscite di Culina, Kovacic, Milosavljevic e Jozinovic... «Con quest’ultimo la so
cietà è stata chiara: dopo un infortunio tanto lungo adesso ha bisogno di giocare con regolarità, cosa che noi non possiamo più garantirgli. Ci rimane un posto in contingente e lo dobbiamo riservare all’eventuale punta». Senza scordare che di partenze potrebbero essercene altre, a cominciare da quella di Marzouk, sacrificato sull’altare dell’affare-Janko. Nel complesso, la trasferta a Roma è stata più che positiva... «Abbiamo potuto portare a termine tutto il programma di allenamenti prefissato, nonostante un campo in condizioni non perfette. Per quanto riguarda
l’aspetto fisico abbiamo lavorato sulla forza, mentre per ciò che concerne la tattica ci siamo focalizzati sui due moduli difensivi a 3 e a 4. L’obiettivo è di arrivare ad avere nel Dna una certa flessibilità che ci permetta di essere efficaci con entrambi i sistemi. Era importante lavorare bene su alcuni principi difensivi con entrambi i moduli. E capire cosa significa difendere contro squadre che si propongono con 3 o 4 difensori, perché la tattica nel calcio evolve di continuo e le squadre sono in grado di praticare più di un sistema. Nell’ultimo turno di Super League, ad esempio, otto squadre su dieci hanno adottato un 3-5-2. Dobbiamo sapere come adattarci a compagini che si presentano con sistemi diversi da quelli attesi».
Ledesma, infortunio
da valutare
Dieci giorni di allenamento con doppie sedute (e due partite) non hanno lasciato strascichi particolari nel fisico dei giocatori. Eccezion fatta, forse, per Cristian Ledesma... «Lui ha subito un colpo al polpaccio durante l’amichevole con il Pescara, ma per qualche giorno ha continuato ad allenarsi. Sembrava una cosa da nulla e invece si è dovuto fermare. Spero non debba rimanere ai box per troppo tempo, in caso contrario rischierebbe di vanificare il lavoro svolto in preparazione. Certo, lui all’esordio con il Basilea sarà squalificato, ma sarebbe peccato se si ritrovasse a rincorrere la forma ideale. Per quanto riguarda David Da Costa, ha accusato un problema a una spalla. Nel corso dei prossimi giorni verranno effettuate alcune analisi per capire di cosa si tratta, ma pare non debba trattarsi di cosa grave».