‘Basta cerotti nel Malcantone’
Segue da pagina 15 (…) sarebbe ora di mettere da parte le ambizioni locali per valorizzare gli interessi regionali. Sono quasi 15 i milioni da investire in opere che, oltre a causare il caos totale per quasi due anni sul fondovalle – periodo di durata dei cantieri –, colpiranno anche i comuni in collina aumentando ancora maggiormente il traffico parassitario generato dai cantieri del fondo valle. Non è difficile immaginare che durante questo periodo la regione collasserà e, soprattutto, una volta terminate le opere non vi saranno benefici oggettivi. La posa del semaforo a Ponte Tresa per la messa in sicurezza del passaggio a livello del trenino eseguito un anno fa, dimostra l’incidenza negativa di questi dispositivi in situazioni di traffico particolarmente intenso. Molti sindaci – tra cui quelli che oggi sostengono la posa di nuovi dispositivi – avevano reclamato per il disagio causato dal nuovo semaforo. Oggi sembrano aver già dimenticato. L’opinione critica del mio Municipio, avvalorata dagli altri 11 esecutivi, ha fatto imbestialire alcuni sindaci. Contrarietà tra l’altro già espressa nel 2012 e nel 2013. La recente presa di posizione di Caslano, che difende il progetto in modo inconsistente e arrogante, misconosce gli interessi oggettivi dei Comuni della collina. Quella di Magliaso, invece, con garbo esprime il proprio lecito sostegno al messaggio. Del tutto fuori contesto e non degna di risposta è la presa di posizione di Giovanni Cossi, che da queste colonne e in veste di Presidente della Conferenza dei Sindaci, spara a zero sul sottoscritto e sui rappresentanti degli altri Comuni. Lascia perplessi che il coordinatore dei sindaci non comprenda l’importanza e la legittimità della critica, relegandola a semplice capriccio di alcuni sindaci, che invece non intendono rendersi colpevoli di questa farsa. È un ultimo appello alla ragionevolezza e al buon senso. Implementare progetti manifestamente sbagliati e inefficaci solo per il fatto di poter dire alla popolazione che qualcosa si è fatto, è meglio fare nulla. I malcantonesi, che ogni giorno vivono il problema della mobilità sulla propria pelle, non vogliono soluzioni cerotto ma progetti seri e incisivi. La circonvallazione di Agno e le gallerie fino a Ponte Tresa sono le uniche risposte ai cittadini, il resto solo pretesti per nascondere l’inconcludenza politica degli ultimi 30 anni.