Per una Svizzera forte e da record positivi, No a ‘No-Billag’
Segue da pagina 21 (...) del Gottardo, 57 km di rotaie sotterranee che costituiscono il tunnel ferroviario più lungo del pianeta. Poi c’è il ponte sospeso di Randa (VS), una campata di 494 metri che pure segna un record mondiale e tante altre costruzioni che ci rendono fieri del nostro Paese e che, specialmente nel caso del tunnel di AlpTransit, contribuiscono ad unire maggiormente diverse regioni nazionali, creando coesione e unità e favorendo il traporto merci e le relazioni professionali. E poi c’è l’iniziativa “No Billag” che, nell’eventualità di una disastrosa approvazione, presenterebbe anch’essa dei primati, ma in tal caso davvero negativi. Già definita dal Consigliere agli Stati Filippo Lombardi come “una delle iniziative più anti-Svizzera mai viste nel nostro Paese”, un Sì a “No Billag” provocherebbe il triste fatto che la Svizzera sarebbe il primo Paese in Europa ad abolire il mandato di servizio pubblico nel settore della radio e della televisione. Una sciagurata prospettiva, ricordata lo scorso 11 dicembre anche dalla presidente della Confederazione, Doris Leuthard. È un’iniziativa in grado di mettere la sigla “the end” ad un servizio pubblico proposto in quattro lingue (e per questo unico al mondo!), un servizio pubblico che la Svizzera, per le sue caratteristiche di pluralità e plurilinguismo, non può permettersi di perdere. È un’iniziativa che assieme al servizio pubblico può porre la parola “fine” a tutte le radioTv svizzere private, o quasi, stimando una perdita totale di circa 13’000 posti di lavoro. È un’iniziativa che mina le fondamenta della coesione nazionale e che rischia di sfaldare il sentimento di swissness in cui ci identifichiamo; non da ultimo, è un’iniziativa che può mettere in ginocchio le basi della nostra democrazia, perché senza radio e Tv il dibattito politico si troverebbe fortemente indebolito. In Svizzera amiamo i record positivi, non quelli deleteri, per cui votiamo No alla disastrosa iniziativa “No Billag”.