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Quanto ci “costa” volare?

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Carnevale a Rio, Pasqua a Dubai, estate a Bangkok: con un’ampia offerta di voli low-cost a corto e lungo raggio, volare non è mai stato più facile. Sarà per uno stile di vita sempre più frenetico o per i prezzi sempre più convenient­i, ma dal 1990 il traffico aereo aumenta del 5% ogni anno. Gli svizzeri seguono la tendenza volando con una frequenza doppia rispetto alla vicina Europa e percorrend­o più chilometri in volo che su rotaia. Il traffico aereo è responsabi­le del 18% delle emissioni di gas serra del nostro Paese, il prezzo del biglietto però non include l’effettivo costo ambientale. Tra i vari Paesi manca la volontà di trovare un accordo sulle emissioni del traffico aereo: per i voli internazio­nali non viene riscosso alcun contributo per la tutela dell’ambiente, non esiste nessuna tassa sul cherosene e l’imposta sul valore aggiunto (Iva) non si applica. Per invertire il trend è indispensa­bile agire subito aumentando l’efficienza energetica dei velivoli – purtroppo non sembra essere una soluzione percorribi­le nel breve periodo – e soprattutt­o diminuendo il traffico aereo, ad esempio con un limite ai voli notturni. È necessario quindi adattare il nostro stile di vita favorendo il treno o l’autobus per i viaggi a corto raggio e avvalendoc­i delle nuove tecnologie informatic­he come ad esempio le videoconfe­renze. Infine: piuttosto che fare un weekend a Londra, perché non riscopriam­o le bellezze della nostra terra?

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© Global Warming Images Gli aerei, dannosi per l’ambiente.

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