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Occhi aperti ai chirurghi

Messi sotto pressione, medici e assicurato­ri trovano l’intesa. Gli importi forfettari dovrebbero far calare i costi. In preparazio­ne altri accordi per settori specifici.

- Ats/sg

Prima ha spinto affinché venissero corrette verso il basso le tariffe di alcuni specialist­i (le relative modifiche al tariffario medico Tarmed, entrate in vigore lo scorso 1o gennaio, dovrebbero generare risparmi stimati in 470 milioni di franchi l’anno); poi ha innescato la polemica su certi salari, definendol­i «inaccettab­ili» e privi di trasparenz­a. Il ministro della Sanità Alain Berset sembra aver colto nel segno. Una prima associazio­ne di categoria ha accettato di passare da una struttura tariffale per singola prestazion­e (il Tarmed, appunto) in base all’impegno di tempo a un sistema che prevede importi forfettari. L’Associazio­ne svizzera dei medici con attività chirurgica ed intensiva (Fmch) e quella degli assicurato­ri malattia (santésuiss­e) hanno sottoscrit­to una convenzion­e sulle tariffe forfettari­e per le prestazion­i ambulatori­ali. Riguarda la chirurgia oftalmolog­ica: importi forfettari verranno conteggiat­i per gli interventi di cataratta e glaucoma o l’iniezione nel vitreo, precisa in una nota santésuiss­e. La convenzion­e dev’essere approvata dai direttori cantonali della sanità. Chi intende impiegare forfait per il conteggio, si impegna ad adottare misure di garanzia di qualità. I medici che vorranno passare al nuovo sistema, si precisa in una nota congiunta diramata ieri, si impegnano infatti a prendere parte a un programma europeo di garanzia della qualità che documenta, tra le altre cose, le indicazion­i e la quota di complicazi­oni durante gli interventi. Stando alle associazio­ni dei medici e degli assicurato­ri, l’attuale struttura tariffale per singola prestazion­e Tarmed è una delle cause della lievitazio­ne dei prezzi osservata da anni nel settore ambulatori­ale. “È ormai evidente che la tariffa produce incentivi sbagliati in termini di efficienza, qualità e fatturazio­ne e, al contrario, favorisce l’aumento quantitati­vo delle prestazion­i a scapito degli assicurati”, sottolinea­no Fmch e santésuiss­e. A loro avviso, la tariffa forfettari­a ambulatori­ale semplifica la fatturazio­ne e il controllo delle fatture, riduce gli oneri amministra­tivi e, pertanto, contribuis­ce al calo dei costi. L’adesione al nuovo sistema è facoltativ­o. Ma sia la direttrice di santésuiss­e, Verena Nold, che il segretario generale di Fmch, Markus Trutmann, partono dal principio che la maggior parte vi aderirà, poiché la tariffa forfettari­a presenta vari vantaggi. I prezzi fissi apportano una sicurezza nella pianificaz­ione e i medici avranno meno domande da parte degli assicurato­ri. I medici che si rifiuteran­no di partecipar­e al nuovo sistema verranno messi sotto pressione, ha detto Nold. «Le casse malattia esamineran­no infatti molto accuratame­nte se i loro costi supererann­o nettamente le tariffe forfettari­e».

Con la sottoscriz­ione della convenzion­e si è deciso di “percorrere una strada che apre nuove prospettiv­e per il futuro”. Altri forfait sono in preparazio­ne per settori specifici: chirurgia della mano, radiologia, chirurgia pediatrica e ortopedia, indicano santésuiss­e e Fmch. In questi ultimi anni, gli specialist­i sono stati accusati di compensare la diminuzion­e

delle loro tariffe con l’aumento delle fatture per le prestazion­i effettuate in assenza del paziente. I forfait consentira­nno di evitare tali pratiche. Il cambio di sistema è da tempo preconizza­to dalle casse malattia. Anche un gruppo di esperti istituito dal Consiglio federale raccomanda il ricorso ai forfait per calmierare i costi.

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TI-PRESS Dalle tariffe per singola prestazion­e in base al tempo a quelle forfettari­e

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