Fermato a Göteborg
La sua latitanza, durata poco più di un mese, è terminata con l’arresto a Göteborg, in Svezia. A finire in manette è stato il 41enne egiziano che, lo scorso 19 dicembre, aveva fatto perdere le proprie tracce poco prima di comparire davanti alla Corte delle Assise criminali di Mendrisio. Corte che, infine, ha condannato l’uomo a una pena di 4 anni per atti sessuali con fanciulli. Nello specifico, le due figlie di primo letto dell’allora moglie. L’uomo, come anticipato dal CdT, è stato fermato in Svezia. Una pista, quella svedese, che sin da subito era stata valutata come la più attendibile; anche in considerazione del fatto che l’uomo aveva un legame sentimentale con una donna (incinta) residente nella capitale svedese. La conferma dell’arresto, avvenuta il 23 gennaio a Göteborg, è giunta anche dall’Ufficio federale di giustizia. L’uomo, attualmente, si trova ancora in carcere nel Paese scandinavo. A breve, dunque, ci spiegano da Berna, “l'Ufficio federale di giustizia invierà la richiesta formale di estradizione alle autorità svedesi”. Il 41enne, come detto, una volta tornato in Svizzera dovrà scontare una condanna a quattro anni per aver abusato all’interno delle mura domestiche – tra il 2002 e il 2012 – di due ragazzine. Quattro anni di prigione per il patrigno che dai massaggi era passato ai toccamenti alle parti intime delle sorelline. In un crescendo di gravità era in seguito sconfinato in veri e propri strusciamenti e, in un caso, al sesso orale. La gravità di quanto commesso aveva già portato l’uomo a non presentarsi in aula una prima volta, il 27 novembre scorso. In quell’occasione il giudice Mauro Ermani aveva rinviato il processo al 19 dicembre. Giorno in cui l’uomo è stato condannato in contumacia perché, come detto, poco prima dell’inizio del dibattimento (tenutosi a Lugano) s’è dato alla macchia. Le telecamere della stazione l’avevano ripreso mentre saliva su un treno. Una fuga durata poco. SLI/A.MA.