Nuove proposte: ha vinto l’Ultimo
Una premessa, prima di dedicare il giusto spazio a Ultimo, vincitore della gara dei Giovani con ‘Il ballo delle incertezze’. Premessa che non è musicale, ma umana. Nella generale perplessità data dall’assenza delle eliminazioni, care più alla vecchia guardia che – paradossalmente – a quella più giovane, abituata ai giochi al massacro televisivo, il venerdì delle nuove promesse ci ha risparmiato lo stucchevole shoot-out tipico dei talent, i pianti in diretta, le braccia alzate dopo i knock-out e tutta la tv del dolore applicata al concorso canoro, che da anni ci ha (cancelliamo l’epiteto e inseriamo termini civili) annoiati. Ultimo, romano 22 enne che di nome fa Niccolò Moriconi, ha messo in fila tutti con il suo ‘Ballo delle incertezze’. E per tutti si intende Mirkoeilcane e Mudimbi con ‘Il mago’, tra la delusione della sala stampa. Una parola per la piazza d’onore. Mirko Mancini, altro romano, aggiunge al Premio Jannacci ritirato lo scorso giovedì anche il Premio della Critica ‘Mia Martini’. I suoi 74 voti rappresentano il totale plebiscito della sala stampa del Roof, che lascia solo 19 preferenze a quello che sarà il vincitore della gara e 12 a Mudimbi. Segno, comunque, che la rosa era ristretta. Grande sconfitto, l’omonimo del direttore artistico, Lorenzo Baglioni. ‘Il congiuntivo’ fa sorridere al primo ascolto, ma col tempo si perde nella macchietta. Orecchiabile sì, ma a volte il faccino, la coreografia e il cuscino decorato non pagano. Una parola anche per Leonardo Monteiro. Il ticinese ha margini da crooner atipico. L’ascolto di ‘Bianca’ ha acquistato forza durante i giorni. Leonardo saprà approfittare della vetrina. Alice Caioli, Premio Afi come migliore proposta del 2018, gode evidentemente di una particolare considerazione che non si riesce a capire nel profondo. Un buon brano (‘Cosa ti salverà’), una ballad che farebbe la fortuna di molti, non è quello che la voce della brava Eva (Pevarello all’anagrafe) meritava. Originale, dall’immagine vincente, le sue potenzialità sembrano inversamente proporzionali alla scelta del repertorio (fu così anche a X-Factor, dal quale se ne uscì con un brano di Giuliano Sangiorgi che parve una scarpa stretta).