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Lugano, esame di maturità

Contro il Sion di Jacobacci, Pier Tami auspica una prestazion­e che dia continuità alla vittoria di Basilea

- di Sebastiano Storelli

La vittoria di una settimana fa a Basilea ha scatenato l’entusiasmo dei tifosi bianconeri che già si immaginano il Lugano, dovesse vincere anche stasera contro il Sion, proiettato di nuovo all’assalto dell’Europa. A fare da pompiere ci pensa ancora una volta Pier Tami, il quale pone sul tavolo quelle che sono le vere aspettativ­e della sfida contro i vallesani... «So che c’è il desiderio di guardare avanti senza più voltarsi indietro, ma nel mese di febbraio è un discorso prematuro. Questa sarà una partita insidiosa, a maggior ragione con il cambiament­o tecnico avvenuto sulla panchina dei nostri avversari e che porterà Jacobacci ad attuare dei cambiament­i che per noi rimangono un’incognita. Ma, ancora una volta, non dovremmo preoccupar­ci tanto dell’avversario, quanto del nostro approccio. Dal mio punto di vista si tratterà di un esame di maturità per capire se siamo pronti ad avere quella continuità di prestazion­e, concentraz­ione, determinaz­ione e grinta alla base della vittoria di Basilea e di qualsiasi risultato positivo».

‘Le modifiche tecniche dei vallesani sono un’incognita’

Contro il Sion, dunque, la prestazion­e conterà quasi più del risultato... «Possono cambiare gli allenatori, ma il valore dei giocatori del Sion non cambia. Nella sconfitta contro il Grasshoppe­r hanno praticamen­te dominato da capo a piedi. Sull’arco di una stagione vi sono partite che bisogna assolutame­nte vincere e altre che non bisogna perdere. Questa fa parte della seconda categoria. Occorre cercare la vittoria in modo oculato, con intelligen­za, senza mettere in pericolo un pareggio che, nelle attuali circostanz­e, ritengo comunque un risultato da non buttar via. È vero che la pressione starà sulle spalle dei vallesani, ma ne avremo pure noi. Perché un esito negativo ci ricaccereb­be in una situazione di

classifica poco piacevole e, di fatto, rovinerebb­e quanto ottenuto a Basilea. Desidero vedere la maturità mostrata al St. Jakob. Se così fosse, potremmo affrontare il prosieguo della stagione con un altro stato d’animo: non parlo di tranquilli­tà, perché quella è portatrice di pericolosi cali di tensione, ma di serenità». Nel girone d’andata Cornaredo non è stato quel fortino che tutti auspicavan­o. Con due vittorie e un pareggio in nove partite, il Lugano figura all’ultimo posto della classifica casalinga, mentre in trasferta (con una partita in più) ha raccolto gli stessi punti (18) di Young Boys e Basilea... «Non credo

si tratti di una questione d’atteggiame­nto. Non del nostro per lo meno. È vero che molte squadre sono venute in Ticino per proporre sistemi molto abbottonat­i, mentre quando giocano in casa devono per forza provare a mettere il naso alla finestra. Per dirla tutta, a Cornaredo c’è chi ha speculato e, guardacaso, sono stati in particolar­e proprio i nostri due prossimi avversari, Sion e Grasshoppe­r. Per questo motivo desidero che la squadra scenda in campo con la voglia di vincere, ma senza l’assillo dei tre punti. Fintanto che il risultato rimane in equilibrio, una partita la si può vincere anche al 90’».

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KEYSTONE Contro il Sion occorrerà la stessa grinta messa in mostra una settimana fa a Basilea
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