Lugano, esame di maturità
Contro il Sion di Jacobacci, Pier Tami auspica una prestazione che dia continuità alla vittoria di Basilea
La vittoria di una settimana fa a Basilea ha scatenato l’entusiasmo dei tifosi bianconeri che già si immaginano il Lugano, dovesse vincere anche stasera contro il Sion, proiettato di nuovo all’assalto dell’Europa. A fare da pompiere ci pensa ancora una volta Pier Tami, il quale pone sul tavolo quelle che sono le vere aspettative della sfida contro i vallesani... «So che c’è il desiderio di guardare avanti senza più voltarsi indietro, ma nel mese di febbraio è un discorso prematuro. Questa sarà una partita insidiosa, a maggior ragione con il cambiamento tecnico avvenuto sulla panchina dei nostri avversari e che porterà Jacobacci ad attuare dei cambiamenti che per noi rimangono un’incognita. Ma, ancora una volta, non dovremmo preoccuparci tanto dell’avversario, quanto del nostro approccio. Dal mio punto di vista si tratterà di un esame di maturità per capire se siamo pronti ad avere quella continuità di prestazione, concentrazione, determinazione e grinta alla base della vittoria di Basilea e di qualsiasi risultato positivo».
‘Le modifiche tecniche dei vallesani sono un’incognita’
Contro il Sion, dunque, la prestazione conterà quasi più del risultato... «Possono cambiare gli allenatori, ma il valore dei giocatori del Sion non cambia. Nella sconfitta contro il Grasshopper hanno praticamente dominato da capo a piedi. Sull’arco di una stagione vi sono partite che bisogna assolutamente vincere e altre che non bisogna perdere. Questa fa parte della seconda categoria. Occorre cercare la vittoria in modo oculato, con intelligenza, senza mettere in pericolo un pareggio che, nelle attuali circostanze, ritengo comunque un risultato da non buttar via. È vero che la pressione starà sulle spalle dei vallesani, ma ne avremo pure noi. Perché un esito negativo ci ricaccerebbe in una situazione di
classifica poco piacevole e, di fatto, rovinerebbe quanto ottenuto a Basilea. Desidero vedere la maturità mostrata al St. Jakob. Se così fosse, potremmo affrontare il prosieguo della stagione con un altro stato d’animo: non parlo di tranquillità, perché quella è portatrice di pericolosi cali di tensione, ma di serenità». Nel girone d’andata Cornaredo non è stato quel fortino che tutti auspicavano. Con due vittorie e un pareggio in nove partite, il Lugano figura all’ultimo posto della classifica casalinga, mentre in trasferta (con una partita in più) ha raccolto gli stessi punti (18) di Young Boys e Basilea... «Non credo
si tratti di una questione d’atteggiamento. Non del nostro per lo meno. È vero che molte squadre sono venute in Ticino per proporre sistemi molto abbottonati, mentre quando giocano in casa devono per forza provare a mettere il naso alla finestra. Per dirla tutta, a Cornaredo c’è chi ha speculato e, guardacaso, sono stati in particolare proprio i nostri due prossimi avversari, Sion e Grasshopper. Per questo motivo desidero che la squadra scenda in campo con la voglia di vincere, ma senza l’assillo dei tre punti. Fintanto che il risultato rimane in equilibrio, una partita la si può vincere anche al 90’».