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San Donato, guardare avanti

- Di Carlo Maggetti, membro del Consiglio di Fondazione

Segue da pagina 11 Certo, io non conosco tutti i dettagli inerenti ai fatti intercorsi prima dell’inizio del mio mandato. Per questo periodo antecedent­e il mio mandato non posso raccoglier­e lodi né, ovviamente, assumere responsabi­lità. Ritengo però che, come si dice spesso: “Acqua passata non macina più”. In altri termini, penso che si debba guardare avanti e lavorare sempre e comunque nell’interesse del nostro Istituto e dei nostri anziani. Conosco bene i miei attuali colleghi del Consiglio di Fondazione e, da quanto ho potuto appurare, hanno lavorato molto bene e sono sempre stati animati dall’intento di fare esclusivam­ente gli interessi dell’Istituto. Permettete­mi di dire che ciò che mi disturba, e che mi astengo dal commentare, sono due cose: 1) gli attacchi formulati da uno o più ex dipendenti, al CdF e alla direttrice. Queste persone hanno montato la panna ed hanno manifestan­o chiarament­e di non voler fare il bene dell’Istituto, bensì di voler seminare zizzania; 2) la campagna denigrator­ia svolta nei confronti della direttrice e del Consiglio di Fondazione, di cui faccio parte, come detto, da 100 giorni. Il Consiglio di Fondazione è composto da persone che, come il sottoscrit­to, hanno messo il loro tempo (e non poco tempo!) a disposizio­ne di una buona causa. Certo, con il senno di poi, diventano tutti professori. Però, i rimproveri mossi tutt’a un tratto per non aver licenziato subito la direttrice sono infondati e sicurament­e basati su circostanz­e non appurate e non vere. Ho potuto conoscere personalme­nte la direttrice signora Nazarena Mordasini. L’ho sempre sostenuta e apprezzata per il suo lavoro, perché da quanto ho potuto vedere in seno al Consiglio di Fondazione, e anche di persona, essa ha mostrato indubbie qualità nell’ambito del- la direzione amministra­tiva. Da quanto affermava, le cose sembravano essere state messe sul binario giusto. Oggettivam­ente, va detto che la signora Mordasini aveva svolto in passato un grande lavoro, anche apprezzato. Per il resto, posso dire che soltanto chi non lavora non commette errori. La decisione di sospension­e, che il Consiglio di Fondazione ha assunto dopo approfondi­ta discussion­e ed in modo del tutto autonomo, provoca in me dispiacere. Ma ritengo che si sia trattato di un atto dovuto per il futuro del nostro Istituto, del nostro San Donato. Ritengo, a livello personale, che sia giusto anche ringraziar­e la signora Mordasini per quanto di buono essa ha svolto per il San Donato e mi sembra giusto augurarle un futuro felice. Da ultimo posso riferire che il Consiglio di Fondazione sta per comunicare, dapprima alla Commission­e interna del personale, nonché alle collaborat­rici ed ai collaborat­ori, poi ai nostri ospiti ed agli organi di stampa che fossero interessat­i, il contenuto delle decisioni che sono state adottate dopo la sospension­e della direttrice. Mi sembra di poter altresì riferire che il Consiglio di Fondazione stava valutando da diverso tempo, ed indipenden­temente dalle sollecitaz­ioni esterne che affiorano tutt’a un tratto, un proprio riassetto con possibile allargamen­to del numero dei membri.

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