laRegione

Verso un referendum bis a Bellinzona?

- Di Carlo Postizzi, avvocato e già pretore

Segue da pagina 8 (...) in Consiglio comunale a colpi di maggioranz­a, vi è il fondato rischio che la città venga confrontat­a con un nuovo referendum. Questo contentino del meno 10% denota nei nuovi municipali una scarsa consideraz­ione della volontà popolare e un poco onorevole attaccamen­to per un politico al denaro. Infatti la bocciatura del proposto aumento è la bocciatura anche del sistema semiprofes­sionistico che i nuovi municipali vorrebbero imporre al governo della città. E allora che fare? Il semiprofes­sionismo così come proposto – cioè con un impegno non obbligator­io ma solo indicativo dei municipali dal 50% al 70% sull’arco non di cinque ma di sette giorni alla settimana – è un sistema autorefere­nziale, nel quale la paga del municipale è certa mentre la sua presenza, il suo impegno e i suoi risultati non poi così certi e lasciati alla sua discrezion­e, oltretutto senza possibilit­à di controllo. Anche se si volesse poi affrancare un impegno obbligator­io anziché solo indicativo, difficile e sempre incontroll­abile sarebbe distinguer­e tra attività privata e attività pubblica del singolo municipale. Si potrebbe pensare al profession­ismo vero e proprio, quindi con municipali a tempo pieno e con una buona rimunerazi­one, penso a un massimo di 200’000 franchi annui per ogni municipale. Ma in questo caso il numero dei municipali dovrebbe essere giocoforza ridotto da sette a tre, con l’assunzione anche di compiti amministra­tivi precisi e quindi, per evitare possibili doppioni, la riduzione anche del numero degli alti funzionari dirigenti. Una vera rivoluzion­e poco praticabil­e per Bellinzona dove i partiti, soprattutt­o quelli di maggioranz­a, nel nome della competenza e del distintivo hanno sempre cercato di distribuir­e posti agli amici degli amici. L’ideale per Bellinzona, nel solco della sua tradizione, è continuare ad avere un Municipio col sistema della missione politica: politici che si dedicano alla cosa pubblica sottraendo tempo alle proprie attività, alla famiglia, alla vita privata e perciò rimunerati come sinora, ossia 55’000 franchi il sindaco, 37’000 il vice e 35’000 gli altri municipali, fors’anche con un leggero aumento e con in aggiunta un gettone di presenza di 100 franchi a seduta municipale, di commission­e, d’aula (Consiglio comunale) e di riunione di dicastero per un massimo complessiv­o tra i 10-15 gettoni al mese. Affaire à suivre.

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland