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Florida, sparatoria al liceo

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Si torna a sparare nei licei americani. Stavolta tocca alla Marjory Stoneman Douglas High School di Parkland, in Florida, dove ieri pomeriggio un ex studente, imbraccian­do un fucile e indossando una maschera antigas, ha aperto il fuoco su allievi e personale scolastico. Al momento di andare in stampa, la polizia locale confermava almeno 14 vittime, senza però specificar­e il numero di feriti e di morti. La tv ‘Cbs’ ipotizzava circa 50 feriti e almeno 7 morti, fra i quali una professore­ssa colpita mentre cercava di proteggere un allievo. L’assalto ha avuto luogo quando a Parkland erano le 14.30 circa. Il killer – arrestato dopo la fuga dal campus – sarebbe un diciottenn­e descritto come un “ragazzo difficile.” Lo sceriffo Scott Israel, che guida le indagini, ha detto di non sapere “quando e perché” il giovane abbia abbandonat­o la scuola. Secondo Fox News, il sospettato avrebbe avuto contatti tramite i social media con diversi gruppi di appassiona­ti di armi e avrebbe partecipat­o a diverse chatroom su YouTube concernent­i la produzione di bombe. Situato a circa 70 chilometri da Miami, il grande complesso scolastico accoglie oltre tremila studenti. Non appena si è diffusa la notizia di quanto stava accadendo, la polizia e l’Fbi sono intervenut­e in massa, ordinando a studenti e docenti di barricarsi in aula. Con quella in Florida sono almeno 18 le scuole Usa in cui dall’inizio dell’anno si è verificata una sparatoria. In 8 casi si sono registrati feriti o vittime. I dati sono dell’Everytown For Gun Safety, associazio­ne che sollecita un maggior controllo sulla vendita delle armi. L’episodio più grave finora era stato quello del 23 gennaio, quando uno studente di 15 anni in un liceo del Kentucky uccise due compagni, ferendone altri 20.

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Ancora pallottole al posto dei libri

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