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Nebiopoli, successo (asciutto)

Dopo due anni di pioggia è tornato a splendere, metaforica­mente e non, il sole Apprezzato e riuscito il corteo del martedì, con 11mila presenze. Positiva e riconferma­ta l’esperienza dei festeggiam­enti in piazza.

- Di Stefano Lippmann

A Chiasso, il giorno dopo, c’è soddisfazi­one. L’edizione del Nebiopoli è andata bene e il corteo – finalmente baciato dal sole dopo alcuni anni di nuvole e acqua – è stato la ciliegina sulla torta. Soddisfazi­one, in tal senso, è stata espressa anche dal presidente del Nebiopoli Massimo Gambetta. «La tendenza si è invertita dopo gli ultimi due anni ‘difficili’» spiega a ‘caldo’. A risentire soprattutt­o della pioggia, nelle passate edizioni, era stato il corteo del martedì. Tremila le persone che hanno assistito al passaggio di carri, gruppi e guggen nel 2017. L’altro ieri, invece, lungo Corso San Gottardo erano 11mila i presenti. «Ottima affluenza, un bel segnale – commenta Gambetta –. Il corteo è riuscito, la sfilata è stata apprezzata e il pubblico non è mancato». Quel pubblico, o almeno parte di esso, che ha potuto godere della promozione riconferma­ta dagli organizzat­ori: ovvero entrata gratuita ai minori di 15 anni: «Un incentivo alle famiglie che ha portato un sacco di gente». Non si può dunque non buttare un occhio alle finanze, sebbene sia prematuro stilare bilanci. Quello che si può dire, conferma il presidente, è che «se è bel tempo durante il corteo, ce la caviamo anche senza attingere a qualche fondo di riserva». Insomma, per l’edizione 2018 del Nebiopoli la possibilit­à di un eventuale deficit dovrebbe essere scongiurat­a.

Le serate in piazza, ‘location ideale’

Da tre anni a questa parte, la base operativa dei festeggiam­enti carnascial­eschi è piazza Colonnello Bernasconi. «L’idea – taglia subito corto Massimo Gambetta – è quella di mantenerla anche per l’anno prossimo». Dopo due anni di brutto tempo, sulla location si era pure stagliata una sorta di maledizion­e. Se per il terzo anno consecutiv­o avesse piovuto durante i festeggiam­enti – ammette sorridendo il presidente – «avremmo detto che la piazza porta male. L’importante, dopo due anni si scoppole, era rialzare la testa». Obiettivo riuscito e, al di là della scaramanzi­a, dunque, «riconfermi­amo la piazza come luogo ideale: sia per quel che riguarda la sua struttura che per le questioni logistiche e di organizzaz­ione». Anche a livello di presenze durante le serate, quanto ipotizzato si è concretizz­ato. «L’apertura del Carnevale, giovedì, è andata molto bene. Bei segnali anche il lunedì e il martedì, ovvero la serata conclusiva». Sottotono, invece, il fine settimana, complice anche «la concorrenz­a» degli altri Carnevali. E salvo qualche gomito alzato oltre misura (anche per gli standard da bagordi), non si sono registrati episodi tali da richiedere l’intervento delle forze dell’ordine.

Un ministro soddisfatt­o

È contento, soprattutt­o della sfilata del martedì, anche il Primo Ministro Silvano Pini. I giorni passati ‘al comando’ di Chiasso sono stati positivi. Ministro in carica da 3 anni e che non intende mollare: «Il fisico tiene – ci confida – e spero di poterlo fare ancora qualche annetto». Un ‘lavoro’, quello del Primo Ministro, che richiede un certo impegno e un certo ‘sacrificio’. Oltre ad aver accolto settanta regnanti in casa propria, doverosi sono gli omaggi (e le presenze) agli altri Carnevali: «Sinora sono a quota 34 e non è ancora finita – ci dice Pini –. Questa sera (ieri per chi legge, ndr) devo andare a cena dai reali di Iragna, poi devo sfilare al corteo notturno di Biasca e presenziar­e a Tesserete e in Val Colla». Un tour che terminerà all’inizio di marzo Oltre Gottardo, a Moudon. Un impegno che dà, ancora una volta, le giuste soddisfazi­oni.

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TI-PRESS Edizione archiviata positivame­nte

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