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Shaun White, il Pomodoro è tornato a volare

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The Flying Tomato è tornato a volare. Dopo la delusione del quarto posto a Sochi 2014, Shaun White ha riconquist­ato quel titolo olimpico che aveva già fatto suo in altre due precedenti edizioni. Al termine di una terza “run” quasi perfetta (97,75 punti), ha preceduto il giapponese Ayumu Hirano (già argento a Sochi) e l’australian­o Scott James. Ottima prestazion­e per Patrick Burgener, capace di tenere alto l’onore elvetico in assenza dei due leader (Podladtchi­kov e Hablützel). Il vodese ha chiuso al quinto posto a 2,25 dal podio... «Sono troppo contento. Non ho dormito tutta la notte a causa della pressione sulle mie spalle – ha confidato l’elvetico –. Ma sono riuscito a scaricare tutta l’energia in questa finale. Sono riuscito a passare le tre “run”, sono al settimo cielo. Alla fine, che ci sia una medaglia o no, poco importa. Abbiamo dimostrato che la Svizzera, nonostante le assenze, è sempre tra le migliori nazioni al mondo». Icona mondiale dell’halfpipe, “Mr. Perfect” – come viene chiamato in famiglia – ha voluto ricordare l’incidente occorsogli in autunno in Nuova Zelanda che gli era costato 62 punti di sutura... «Mi sono chiesto se il santo valesse la candela – ha ricordato lo statuniten­se –, ma alla fine la passione per questo sport ha prevalso». Uno sport in continuo sviluppo, con evoluzioni sempre più difficili, compiute a oltre 5 metri dal bordo del muro (12 da terra). Lo conferma Hirano che a Sochi aveva appena 15 anni e 74 giorni... «Niente a che vedere con quattro anni fa. La disciplina ha fatto passi da gigante».

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KEYSTONE Shaun White

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