Ronaldo sorride, il Psg no
Le reti del portoghese lanciano il Real Madrid verso i quarti. Neymar e Parigi masticano amaro.
Due volte Ronaldo, e il Real risorge. Dopo essere andato sotto di un gol, sul tocco di Rabiot che gela Madrid al 33’. Pur senza essere trascendentale, il portoghese dapprima pareggia su rigore, al 45’, grazie a un fallo di Lo Celso su Kroos. Poi ribalta la frittata, all’83’, segnando quello che sarà il gol partita. Per il numero 7 dei bianchi è il gol numero 116 in Champions, ma soprattutto il 101esimo con la stessa maglia nella competizione europea più prestigiosa. Mai nessuno s’era spinto così in là.
Tutto già ampiamente deciso, invece, nell’altra sfida, con il Liverpool che segna addirittura 5 volte sul campo del Porto
E mentre succede Neymar mastica amaro. Anche perché il brasiliano, che ambisce a scippare al rivale le luci della ribalta, nel duello a distanza non demerita. E come non demerita lui (che è proprio all’origine del vantaggio ospite) non demerita neppure il Paris St. Germain. Che, anzi, sul piano della perico-
losità offensiva è la squadra che si fa preferire. Anche nella ripresa, in effetti, sono soprattutto i parigini a rendersi minacciosi, in particolare con l’iniziativa di Mbappé, che impegna il portiere Navas in un difficilissimo intervento. Nel finale di partita, però,
la dea bendata strizza l’occhio ai campioni in carica, quando Ronaldo mette il pallone in fondo al sacco colpendolo con la coscia, su corta respinta di Areola. Prima che, a quattro minuti dal novantesimo, Marcelo calasse un tris che mette in seria difficoltà il Psg pensando alla sfida di ritorno, in programma la sera del 6 marzo. Chi, invece, a quest’edizione della Champions non ha assolutamente più nulla da chiedere sono quelli del Porto. Infatti il Liverpool al Dragao segna addirittura cinque volte, in una partita in cui Mané assurge a protagonista assoluto, segnando addirittura in tre occasioni: la prima al 25’, su servizio di Wijnaldum, le altre due nella ripresa (all’ottavo e al ventiquattresimo minuto).