Dadò, 80 anni da raccontare
Dopo la pubblicazione avvenuta lo scorso dicembre, Armando Dadò ha voluto presentare sabato scorso, nella “sua” Cavergno, dove risiede, il libro biografico “La mia vita”, edito in occasione dell’80° compleanno, traguardo festeggiato il 20 maggio dell’anno scorso. L’appuntamento avrebbe dovuto svolgersi nella sala multiuso ma, tenuto conto della numerosa affluenza, è stato spostato nella chiesa parrocchiale gremita di pubblico, fra cui il vescovo emerito Giacomo Grampa e il sindaco di Cevio Pierluigi Martini. In assenza del dottor Graziano Martignoni, che ha dato forfait per malattia, relatore della serata è stato il giornalista e critico d’arte Dalmazio Ambrosioni, co-autore dell’opera – curata da Maurizia Campo-Salvi – unitamente a Bruno Donati, Carlo Melchioretto e Stefano Vassere. Un volume di ben 488 pagine, con numerose illustrazioni, in cui – come ha ricordato Ambrosioni – viene posto l’accento sulla varie tappe della vita “intensamente vissuta” di Dadò non solo quale editore (con all’attivo quasi un migliaio di libri e quattro riviste diffuse in tutto il cantone) ma pure politico (fu anche presidente del Gran Consiglio), personalità impegnata in vari ambiti della vita sociale (per un ventennio fu fra l’altro alla testa dell’ospedale distrettuale di Cevio) e infine anche opinionista (avrebbe voluto fare il giornalista ma optò per l’apprendistato di tipografo). Rispondendo poi alle domande di Maurizia Campo-Salvi, Dadò ha avuto modo di soffermarsi sul “mestiere” di editore, sulla propria famiglia, sul suo paese da cui non ha mai voluto allontanarsi e sui numerosi importanti personaggi che ha conosciuto: da Piero Bianconi a Romano Amerio, Mario Agliati e Indro Montanelli (con cui si incontrava a pranzo a Milano). La serata si è poi conclusa con un ricco rinfresco nella vicina palestra comunale, animato dalle note popolari del duo Gabriele e Remy.