La memoria della collettività
Mendrisio riordina i suoi archivi comunali. Saranno collocati al centro culturale ‘La Filanda’ I lavori dureranno un paio di anni e interesseranno la documentazione dei Quartieri. Il Municipio chiede un credito di 800mila franchi.
L’archivio storico di una città è “la memoria organizzata della collettività locale”. Il Municipio di Mendrisio ha fatto sua la definizione utilizzata da Flavio Medici (‘Storia di Mendrisio’, vol. III) per presentare il riordino degli archivi comunali. Un progetto che intende realizzare in due anni e che costerà 800mila franchi. La richiesta di credito è stata presentata nelle scorse settimane al Consiglio comunale. “Le aggregazioni hanno portato in dote al nuovo Comune un notevole patrimonio archivistico, solo parzialmente ordinato e perciò non completamente fruibile – spiega il Municipio della Città nel messaggio –. Investire nel mantenimento della memoria della comunità è un atto dovuto ai cittadini di Mendrisio”. L’intera documentazione relativa a ogni quartiere sarà trasferita presso ‘la Filanda’, “in uno spazio appositamente arredato, dove il patrimonio sarà reso disponibile a quanti, per studio e ricerca, vorranno consultarlo”. L’intervento in programma è stato studiato con il Sal, il Servizio archivi locali. L’esecutivo di Mendrisio ha chiesto una prima collaborazione nel 2010 “per procedere all’eliminazione della documentazione priva di valore storico e amministrativo”. Il primo spurgo ha permesso una prima soppressione di oltre 310 metri lineari di documentazione priva di valore. I lavori in corso alla Filanda “hanno spinto il Municipio a chiedere al Sal di avanzare delle proposte per sistemare tutti gli archivi comunali esistenti”. Gli archivi di Besazio, Genestrerio, Meride, Salorino e Tremona sono stati già parzialmente riordinati dal Sal. “Il lavoro andrà completato aggiungendo gli incarti costituiti fino all’epoca dell’aggregazione”. Per Arzo, Capolago, Ligornetto e Rancate, oggetto di interventi di parziale riordino, si rende invece “necessario un riesame dei fondi e una riclassificazione dei documenti”. L’archivio di Mendrisio “è stato riordinato dall’archivista comunale e quindi non necessita di interventi, salvo quello di integrare i materiali storici nell’ambito dei rilevamenti effettuati”.
Verrà creato un team ad hoc
La modalità di intervento scelta è quella del riordino standard. Lo stesso “permette di archiviare definitivamente tutti i documenti e individuare con precisione quelli senza valore storico o amministrativo e quindi di eliminarli, di sostituire tutti i materiali di conservazione, di elaborare un inventario assai dettagliato che permetta ricerche rapide e mirate”. Il Municipio ammette che quella scelta, “dopo attenta ponderazione”, è “la soluzione ideale dal profilo archivistico,
anche se finanziariamente più onerosa”. Il Sal ha preventivato 17’290 ore di lavoro. Basandosi su una stima di 1’900 ore annuali a persona, le unità necessarie sarebbero 9,1. “La risorsa attualmente in organico (al 30 per cento) non è assolutamente in grado di far fronte a questa mole di lavoro. Il Municipio ha deciso
per delle assunzioni a tempo determinato, andando a costituire un team ad hoc”. Team che, in base ai profili suggeriti dal Sal, sarà affidato a un responsabile con titolo accademico nel ramo con grado di occupazione del 100% e altri collaboratori (3,5 unità a tempo pieno) con mansioni maggiormente operative. Pensando al futuro, dato che la documentazione ricevuta e prodotta continuerà, “la figura e il grado di occupazione dell’archivista comunale dovranno essere rivisti – conclude il Municipio –, così da poter garantire la gestione dei flussi documentari generati dalla Città e l’aggiornamento continuo dell’archivio storico”.