laRegione

Lacrime sì, ma non sono di gioia

L’amarezza per il 4° rango di Lara Gut nel superG: ‘Piango perché ho dato tutto ma non è bastato’

-

La si prenda come si vuole, ma la quarta posizione è la più scomoda di tutte in una gara olimpica. Lo è ancora di più quando da lì al bronzo ci passa la miseria di un centesimo di secondo. Figurarsi poi se la quarta posizione arriva dalla gara in cui partivi favorita... Sensazioni che Lara Gut le ha provate sulla sua pelle in occasione del superG, vinto a sorpresa dalla ceca Ester Ledecka davanti all’austriaca Anna Veith e a Tina Weirather (Liechtenst­ein). La delusione, sul volto della ticinese di Comano, la si poteva leggere tutta nell’area d’arrivo della gara. «Le lacrime non si possono scrivere – sbotta con gli occhi ancora arrossati –. Siamo in 60 al via, ma è una sola quella che vince. Un anno fa, di questi tempi, ero all’ospedale; ora sono qui, e posso fare ciò che più mi piace. Ci metti tutte le tue energie, e ti fermi al quarto posto. È una cosa che toglie il respiro. Vorresti solo piangere, desiderand­o di poter tornare in cima e ripetere la gara, o andartene lontano e cancellare tutto. Siamo esseri umani: quando metti tutto ciò che hai per inseguire un risultato ma non ci riesci beh... davvero non sai come reagire. Da domani dovrò concentrar­mi sulla preparazio­ne della discesa, dove cercherò di prendere le cose positive che ho fatto nel superG e di ripeterle, ma ora la delusione è così fresca che ancora fatico a respirare». Dopo lo sfogo, Lara Gut torna sull’analisi tecnica della gara: «Ho sbagliato i due salti; sono stata troppo lenta. In particolar­e, l’ultimo salto l’ho sottostima­to, perdendo tempo prezioso. Il fatto che abbia fatto segnare il miglior tempo nell’ultima sezione del percorso è bizzarro. A metà tracciato soffiava parecchio vento: dentro di me sentivo che non era la manche perfetta». Quando ha tagliato il traguardo, la ticinese ha fatto segnare il miglior tempo, 4 centesimi più veloce dell’italiana Schnarf. Ma ha capito che il suo tempo difficilme­nte avrebbe resistito: «Quando Tina (Weirather, ndr) mi ha battuta,

mi son detta che dopo tutto non era male nemmeno il secondo posto. Anna (Veith) ha poi fatto una gara straordina­ria, ma dopo di lei è arrivata Ester (Ledecka), che ha saputo fare ancora meglio di tutte. Le medaglie non te le mettono al collo: sei tu che devi andare a cercarle. Non piango perché sono arrivata quarta, ma perché ho dato tutto ciò che potevo per vincerne una. Anna ha mancato l’oro pure per un centesimo, ma almeno si può consolare con una medaglia. Questa per me è la seconda volta consecutiv­a che mi piazzo quarta in un superG olimpico».

Discesa, prove decisive

Swiss Ski nel frattempo ha chiarito il criterio con cui verranno scelte le due atlete che affiancher­anno Lara Gut e Michelle Gisin nella discesa di mercoledì (in ballottagg­io ci sono Corinne Suter, Joana Hählen e Jasmine Flury): a fare stato saranno i risultati degli ultimi allenament­i (il primo questa notte e il secondo domani). Alle tre candidate è stato chiesto un piazzament­o tra le prime 8. Qualora nessuna dovesse riuscirci, saranno gli allenatori a decidere.

 ?? KEYSTONE ?? Papà Pauli cerca di consolarla
KEYSTONE Papà Pauli cerca di consolarla

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland