Meno parole
Caspita, che polverone ha sollevato l’iniziativa “No Billag”, quanta agitazione. Mi ricorda quando, da bambini, si suscitava lo scompiglio nei formicai d’abetaia (quelli di forma cilindrica, costruiti con aghi d’abete appunto) molestandoli malignamente con un bastone. Certo che la radiotelevisione pubblica (di Stato) è un potente mezzo per veicolare il consenso popolare e la coesione nazionale. Un irrinunciabile collante sociale. V’è da scommettere che il Consiglio federale, l’on Parmelin e la sua corte di strateghi militari saprebbero anche rinunciare all’acquisto di qualche (costoso) caccia supersonico (per guerreggiare con chi?) pur di salvarla. Io non ho ancora deciso come votare il prossimo 4 marzo. Per contro un’aspettativa ben precisa ce l’ho. Che i presentatori (soprattutto uomini) della Rsi/Rete 2 abbiano a cessare lo stucchevole malvezzo di imbottirci le orecchie con l’ora esatta (anche al minuto secondo) ad ogni accensione di microfono, e questo soprattutto nelle ore serali e notturne, quando la maggior parte della brava gente desidera perlopiù rilassarsi, senza l’assillo del tempo che fugge. Se non si ha nulla da dire, meglio tacere. Da parte mia dico: “W la radio Dab+”, tanta musica jazz, soul e blues, musica classica, pop, rock, folk… poche parole e costi ridotti.
Franco Tognola, Bellinzona