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Esodo rurale

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Roma – Nei prossimi 30 anni, si stima che 2,4 miliardi di persone si trasferira­nno dalle aree rurali alle città e che la quantità annuale di risorse naturali utilizzate potrebbe crescere del 125% a 90 miliardi di tonnellate (dai 40 miliardi di tonnellate del 2010) con un peso enorme sull’ambiente: è necessario quindi ripensare in chiave sostenibil­e il modo di progettare e costruire le aree urbane. A lanciare ai responsabi­li politici l’allerta sul rischio di sovrasfrut­tamento delle materie prime è il Gruppo internazio­nale di esperti delle risorse naturali istituito dall’Onu (Internatio­nal resource panel) nel rapporto ‘Il peso delle città: i requisiti delle risorse della futura urbanizzaz­ione’. Secondo lo studio, nel 2050 la popolazion­e globale che vivrà nelle città dovrebbe essere il 66% del totale (dal 54% del 2015) e quindi occorrono nuove strategie per costruire nuove città o ampliare quelle esistenti a bassa emissione di carbonio, efficienti in termini di risorse, socialment­e giuste, in cui le persone possano vivere una vita sana. A fronte dell’impiego di miliardi di tonnellate di materie prime, come combustibi­li fossili, sabbia, ghiaia, minerale di ferro, legno e cibo, il rischio è che si impieghino più risorse di quanto il nostro pianeta possa fornire in modo sostenibil­e, gravando soprattutt­o su agricoltur­a, energia, industria e trasporto. Lo studio raccomanda di puntare su risparmi ed economia circolare, quindi di pianificar­e una crescita compatta delle città, con trasporti pubblici efficienti, car sharing e veicoli elettrici, quartieri vivibili che favoriscan­o spostament­i a piedi e in bicicletta e sistemi energetici efficienti, dall’illuminazi­one al riscaldame­nto e raffreddam­ento.

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KEYSTONE Piacere Fufi, Mocio per gli amici

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