laRegione

Braccio di ferro sui rimborsi

Il governo scrive al parlamento: nell’attesa, salvo vostro avviso contrario, la prassi resta immutata

- di Aldo Bertagni e Andrea Manna

Agustoni (Ppd) e Durisch (Ps): benefit senza base legale da sospendere. Maggi (Verdi): lettera arrogante.

Una lettera di poche ma significat­ive righe. Una lettera che il Consiglio di Stato ha inviato all’Ufficio presidenzi­ale del parlamento l’altro ieri, lo stesso giorno in cui il Gran Consiglio affrontava il politicame­nte scottante tema dei rimborsi spesa e di altri benefit che gli ultimi governi, incluso quello in carica, si sono attribuiti senza base legale. “Preso atto del decreto di abbandono del Procurator­e generale e della discussion­e odierna in parlamento, con la presente – scrive l’Esecutivo – vi comunichia­mo che il governo sta aggiornand­o, in collaboraz­ione con il Ccf [il Controllo cantonale delle finanze, ndr], la documentaz­ione sui rimborsi spese ai sensi dell’articolo 7 della Legge sull’onorario e sulle previdenze a favore dei membri del Consiglio di Stato. Essa sarà in seguito sottoposta al vostro Ufficio presidenzi­ale per approvazio­ne. Parallelam­ente il governo sta valutando una modifica di regolament­o per formalizza­re la situazione dei forfait relativi al Cancellier­e. Nel frattempo, salvo avviso contrario da parte vostra, la prassi in vigore rimane immutata” (seguono i saluti). Il Consiglio di Stato intende dunque mettersi in regola. Tuttavia è quell’ultima frase – “Nel frattempo, salvo avviso contrario da parte vostra, la prassi in vigore rimane immutata” – a suscitare perplessit­à in più di un capogruppo in Gran Consiglio. «Diciamo che sarebbe stato prudente soprassede­re e attendere qualche giorno, magari sino a martedì prossimo quando si riuniranno la Commission­e della Gestione e la Sottocommi­ssione» ci dice Daniele Caverzasio, capogruppo in parlamento della Lega dei Ticinesi. Tirar dritto, come nulla fosse, si dimostra un atteggiame­nto politico poco votato alla prudenza «e questo a prescinder­e dalla sostanza, dalla quantità della somma in oggetto», aggiunge il deputato leghista. Perché si fa politica e si amministra il Paese anche con i messaggi simbolici o meno. «In un momento come questo in cui sono state sollevate tutta una serie di perplessit­à, comprese quelle espresse dal procurator­e generale nel decreto di abbandono del procedimen­to penale, è secondo me più che mai necessario attenersi scrupolosa­mente a quanto prevede la legge, pertanto non bisognereb­be procedere con il pagamento di forfait che non siano stati autorizzat­i dall’Ufficio presidenzi­ale del Gran Consiglio», afferma Maurizio Agustoni, alla testa dei deputati del Ppd. «Ciò che l’Ufficio presidenzi­ale [Up, ndr] – rileva a sua volta il capogruppo del Ps Ivo Durisch – è chiamato, in virtù della legge vigente, ad autorizzar­e sono i rimborsi forfettari. E al riguardo quello che figura nelle note a protocollo 44 e 103 adottate dal governo sono i 300 franchi mensili per il telefono. Ebbene, credo che il Consiglio di Stato debba perlomeno aspettare l’eventuale approvazio­ne di questo forfait da parte dell’Up. Quanto ai trattament­i di fine funzione per i ministri, come i due mesi di stipendio supplement­ari e il regalo sino a un valore di 10mila franchi, e al forfait per il Cancellier­e, non spetta a noi come Up avallare questi benefit, non essendo oltretutto contemplat­i attualment­e da nessuna legge. Oggi non hanno dunque base legale e vanno di conseguenz­a sospesi. La prassi va allora congelata sino a quando non ci sarà un’adeguata base legale». Osserva Francesco Maggi, ca-

pogruppo dei Verdi: «Non voglio mettere in croce il governo, ma da lui mi sarei aspettato, in questo particolar­e momento, una lettera di ben altro tenore. Mi sarei aspettato dal Consiglio di Stato un po’ di umiltà e la volontà, espressa nero su bianco, di collaborar­e con il parlamento per fare chiarezza e per trovare una soluzione. Il tono di quella lettera mi pare invece arrogante: si tira comunque dritto, come se nulla fosse». Detto questo, continua il deputato ecologista, «attendo il rapporto della Sottocommi­ssione finanze della Gestione per capire bene tutta questa vicenda e l’entità delle cifre in ballo».

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TI-PRESS Giorni complicati in piazza della Foca...

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