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L’arte di insultare

- Di Luca Pascoletti

Diciamocel­o pure: non è una cosa bella. Il più delle volte non è neanche una cosa elegante (se si esclude Oscar Wilde). Eppure sono sicuro che ognuno di noi, prima o poi, anche soltanto nel proprio intimo, si sia lasciato andare ad un insolente, intenso, insulto liberatori­o… Del resto, nel vano tentativo di nobilitare l’atto di ingiuriare, potrei ricordare che anche Schopenhau­er, nel suo L’arte di ottenere ragione, come ultimo stratagemm­a dialettico propone questo: “Quando ci si accorge che l’avversario è superiore e si finirà per avere torto, si diventi offensivi, oltraggios­i, grossolani, cioè si passi dall’oggetto della contesa (dato che lì si ha partita persa) al contendent­e e si attacchi in qualche modo la sua persona”. Ma poi, sarcastico, aggiunge: “Questa regola è molto popolare poiché chiunque è in grado di metterla in pratica, e viene quindi impiegata spesso”. Il libro che consigliam­o questa settimana, Come insultavan­o gli antichi, ci dimostra che questo stratagemm­a non è solo molto popolare, ma anche antichissi­mo e per di più ci ricorda che nel tempo vi hanno fatto ricorso anche poeti, drammaturg­hi, grandi oratori e uomini di stato. Così impariamo, con Eraclito, come si possa con eleganza insultare un’intera polis: “Che la vostra ricchezza non venga mai meno, o Efesini, affinché nelle vostre opere possiate essere svergognat­i”. Il sempre pungente Marziale, invece, ci suggerisce come non augurare felicità agli sposi: “Dopo aver sepolto ben sette mariti, o Picentino, Galla ti sposa. Vuol morire anche lei”. Potete utilizzare questo piccolo prezioso libro in più modi: potete prenderlo come un divertisse­ment da salotto per un pomeriggio di pioggia; potete leggerlo come una piccola raccolta di testi che vengono di norma prudenteme­nte evitati dai curatori delle antologie scolastich­e. Oppure, per i più combattivi tra voi, può diventare un piccolo manuale di ingiuria classica: come insultare con eleganza in greco e latino, lasciando l’avversario a bocca aperta. Perché del resto si sa: l’insulto è vincente solo quando non ammette replica.

Come insultavan­o gli antichi a cura di Neleo di Scepsi Il melangolo, 2017 103 pagine

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